AUTOSTIMA FANTASTICA E DOVE TROVARLA

Nel Curvy Pride Blog sono stati pubblicati in 1o anni più di 500 articoli. Un caleidoscopio di argomenti, punti di vista, storie di vita, di amore, di amicizia. Alcuni li trovo particolarmente interessanti e mi ispirano pensieri e approfondimenti in un’ottica da Coach. La condivisione delle esperienze, per quanto sia personale, tocca sempre qualche corda personale degli altri. C’è sempre una similitudine, un pensiero, un vissuto anche nostro, in cui ci ritroviamo. Per questo le storie di vita ci piacciono tanto: sono le storie in cui ci immedesimiamo e dai cui impariamo qualcosa di nuovo. Oggi rileggiamo la storia di Santa Pentangelo, che ci svela qual è stato il suo pensiero guaritore, quello che l’hai aiutata davvero a guardarsi con occhi amorevoli e a superare momenti difficili, attingendo dalla forza che ha trovato dentro di sé.

L’autostima è fondamentale, ma purtroppo non si trova su Amazon

L’autostima è il processo soggettivo che porta un individuo a valutare e apprezzare se stesso tramite l’auto-approvazione del valore personale fondato su autopercezioni”. Ed è proprio qui che inizia la parte difficile. Definire il nostro valore attraverso la stima e la percezione che abbiamo di noi stessi è una chimera per chi non riesce a vedere i propri pregi e talenti: a volte siamo i peggiori critici di noi stessi! In più, viviamo in una società che è sempre pronta a puntare il dito e a giudicare, emarginare, svalutare. Come fare, quindi, ad avere un’ottima percezione di sé, da cui far scaturire un’alta autostima che ci permetta di promuovere il nostro valore ed affrontare al meglio qualsiasi situazione? Sarebbe fantastico poterla acquistare a peso, ma purtroppo non funziona così.

Da qualche parte ho letto che solo credendoci grandi, faremo cose grandi. Ma è difficile! So che potremmo cambiare la nostra vita, il nostro status, le nostre relazioni se migliorassimo la nostra autostima. Per me è stato utile questo pensiero: io sono la persona più importante della mia vita vita. Tutto quello di cui ho bisogno per vivere al meglio è già dentro di me. Voglio amarmi e ascoltarmi di più.

Cominciate ogni giorno a notare ciò che di voi stessi più vi piace e i vostri punti di forza. Giorno dopo giorno, passo dopo passo, sarà sempre più facile imparare ad apprezzarvi e amarvi per quello che siete e scoprirete anche lati di voi stessi davvero inaspettati“.

Santa Pentangelo

Impariamo a riconoscere e abbattere le nostre credenze limitanti

Da quando sono diventata una Coach ho abbandonato tutti i pensieri limitanti che mi portavo dietro da anni. Pensieri come “Se fossi più magra sarei più felice, farei il lavoro dei miei sogni, avrei degli ammiratori, tanti amici che mi vogliono bene. Potrei vestirmi come voglio, andare dove voglio, sentirmi a mio agio in ogni situazione”.

Col senno di poi queste credenze mi fanno sorridere. Come potevo pensare che essere magra fosse l’elemento discriminante per essere felice? Come se i magri fossero tutti felici, avessero tutti il lavoro dei sogni, come se fossero ammirati e circondati da amici amorevoli. Non tutti i magri si vestono come vogliono, vanno dove vogliono e si sentono a loro agio in ogni situazione.

Allenare l’autostima si può se sai come fare!

Nel suo racconto, Santa ha scritto una verità sacrosanta: quello che ci serve è già dentro noi. La domanda è: come lo trovo?

    Parti dalle cose semplici: 1) Comincia a gratificarti ogni volta che fai bene, non dare per scontato che sei brava a fare qualcosa, non tutti lo sono! Pensa che ci sono persone che vorrebbero essere brave come te in quell’ambito, magari ti ammirano e non te l’hanno mai detto! 2) Complimentati con gli altri per quello che realizzano. Dimostra il tuo apprezzamento. Ai tuoi figli, al partner, agli amici. In questo modo li abituerai ai complimenti e saranno invogliati a contraccambiare, cosa che ti farà felice. 3) Circondati di persone che ti apprezzano e allontanati da chi ti vorrebbe vedere mediocre, piccola, insignificante. 4) Cerca di imparare sempre qualcosa di nuovo: iscriviti a un corso, leggi un libro diverso dai tuoi soliti, visita una mostra, alimenta la tua curiosità e la tua cultura.

    Sorridi ogni volta che puoi. Fermati ad ammirare un panorama. Regalati del tempo per te. Quando avrai trasformato questi piccoli gesti in normalità, guardati dentro e capirai quanto sei già più sicura, più confidente nelle tue forze e nelle tue risorse. Il resto arriverà. I difetti saranno sempre lì ma tu avrai cominciato la tua rivoluzione e non avranno più tutta quell’importanza, ma di questo parleremo nel prossimo articolo.

    Fabiana Sacco, Curvy Coach.

    Un consiglio BONUS per te

    Mi permetto un consiglio BONUS che può davvero aiutarti in questo cammino: Per circondarti di persone che ti apprezzano, non c’è bisogno di cercare chissà dove: in Curvy Pride ne troverai molte di più di quanto credi!

    A presto! Fabiana

    Questo articolo è stato scritto dalla socia e staff Fabiana Sacco che dedica parte del suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutte le socie e i soci che che credono nell’Associazione Curvy Pride – APS impegnandosi nel volontariato.

    Fabiana Sacco è stata consulente di bellezza per più di 25 anni nei quali ha raccolto le confidenze, le paure e i sogni di centinaia di donne. Il suo cammino di crescita l’ha portata a diventare una Coach e il suo lavoro è aiutare tutte le donne a ri-trovare la loro autostima e sviluppare i loro talenti, indipendentemente dalla fisicità.
    “Curvy Pride rispecchia alla perfezione i miei valori ed esserne membro è per me un onore, tutte insieme cambieremo il mondo!”
    MAIL info@fabianasacco.it FB 
    https://www.facebook.com/fabianasaccocurvycoach
    e su IG https://www.instagram.com/faby_the_curvy_coach/?hl=it
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    VOLEVO DIMAGRIRE PER COMPIACERE IL MIO UOMO

    Nel Curvy Pride Blog sono stati pubblicati in 1o anni più di 500 articoli. Un caleidoscopio di argomenti, punti di vista, storie di vita, di amore, di amicizia. Alcuni li trovo particolarmente interessanti e mi ispirano pensieri e approfondimenti in un’ottica da Coach. La condivisione delle esperienze, per quanto sia personale, tocca sempre qualche corda personale degli altri. C’è sempre una similitudine, un pensiero, un vissuto anche nostro, in cui ci ritroviamo. Per questo le storie di vita ci piacciono tanto: sono le storie in cui ci immedesimiamo e dai cui impariamo qualcosa di nuovo. Oggi rileggiamo la storia di una amica anonima che per anni ha vissuto il rapporto col suo corpo come un incubo.

    Ingrassavo e dimagrivo, era un vero incubo.

    Sono una di quelle donne che ha vissuto sempre in conflitto col proprio corpo. Alternavo periodi di forte sovrappeso a periodi che io chiamavo di “normalità”. Un incubo. Ho imputato a questo quasi tutti i miei fallimenti.
    In uno dei miei momenti di normalità (quindi mentre ero più magra) ho incontrato l’uomo che sarebbe diventato mio marito.
    Tutto bello e fantastico fino a quando il mio malessere ha ricominciato a bussare incessantemente e i chili arrivavano senza chiedere il permesso, uno sull’altro, gravando sulla mia impotenza.
    Bene. Da lì il suo graduale rifiuto, ho passato anni dormendo in un’altra stanza, il mio respiro era grasso colato che dava fastidio, la mia voce era grasso colato che dava fastidio e la mia mente viaggiava solo alla ricerca di un modo per dimagrire e compiacere il mio uomo.
    La solitudine interiore mi ha dato modo di ascoltarmi e, ad un certo punto, ho deciso di allontanarmi dalle persone negative della mia vita.
    Un giorno, guardandomi allo specchio, ho capito una grande verità: ero bella, mi mancava solo la libertà di pensare e agire con la mia testa.

    Donne, ricordatevi che non siamo noi quelle sbagliate, sono le menti chiuse ad essere sbagliate!

    PS: Ho divorziato!

    Se sei in sovrappeso devi solo muoverti di più e mangiare di meno.

    Quante volte abbiamo sentito queste parole, o le abbiamo lette in qualche commento sui social? Troppe! Davvero troppe. Ancora oggi, nonostante sia stato appurato che l’obesità è una malattia, esattamente come la bulimia o l’anoressia, moltissime persone la fanno troppo semplice, accusando chi è grasso di essere semplicemente pigro e troppo goloso.

    Vorrei scriverlo a caratteri cubitali: SE FOSSE FACILE ESSERE IN PERFETTA FORMA LO SAREMMO TUTTI! Chi punta il dito e giudica non ha proprio capito – o non vuole capire – che le nostre abitudini alimentari e di vita sono lo specchio di come ci sentiamo dentro di noi. Chi è in lotta col proprio peso ha bisogno di aiuto professionale. Non basta dire a un grasso MANGIA DI MENO, sarebbe come dire e a un anoressico MANGIA DI PIÙ.

    Perché l’anoressia e la bulimia sono viste come malattie e l’obesità è vista come una colpa?

    Purtroppo, gravitando in questo sistema, noi taglie PLUS ci troviamo a fare i conti con questi ragionamenti. Che non solo non aiutano, ma ci affossano sempre di più, perché ci fanno credere di essere falliti, di non essere abbastanza forti, bravi, costanti nel perseguire un obiettivo di vita sana. E il baratro di insoddisfazione e disistima diventa sempre più profondo.

    Cosa fare? Come poter risalire da questa profondità e cominciare davvero a stare meglio? Come Coach, quando le mie clienti si trovano a questo punto so che è necessario lavorare sotto diversi aspetti:

    • RIVOLGITI SUBITO A UN MEDICO PER FARE IL PUNTO SULLA TUA SALUTE. Attraverso esami diagnostici e anamnesi della situazione attuale.
    • TROVA UN PROFESSIONISTA CHE TI CAPISCA E TI SEGUA NELL’ALIMENTAZIONE, che ti ascolti e ti personalizzi uno schema alimentare sostenibile per te, che ti permetta di vivere in serenità, di uscire con gli amici, di goderti la parte bella e buona del cibo.

    E poi, la parte che come Coach mi riguarda personalmente: LAVORA SULLA TUA AUTOSTIMA!

    Per capire cosa vuoi davvero, quali sono i tuoi obiettivi e qual è il modo migliore per raggiungerli.

    Per smettere di giudicarti, per smettere di credere di non valere abbastanza perché non sei come vorresti.

    Per smettere di dare tanta importanza al giudizio degli altri, a non lasciarti più condizionare da quello che gli altri vedono di te o vorrebbero da te.

    Per cominciare a vedere che hai valore, che hai le tue caratteristiche che ti rendono una persona unica e insostituibile e non è la tua forma a toglierti questo valore.

    Per allenarti a trovare la costanza e la motivazione per raggiungere quello che vuoi e che ti rende felice.

    Un consiglio BONUS per te

    Mi permetto un consiglio BONUS che può davvero aiutarti in questo cammino: circondati di persone che ti apprezzano, fai come l’anonima del racconto che si è allontanata da chi la giudicava, da chi la schiacciava e la criticava. Avvicinati a persone che ti facciano stare bene, che ti vedano e ti amino per chi sei davvero! Se non sai dove trovarle, cerca in Curvy Pride, ne troverai molte di più di quanto credi!

    A presto! Fabiana

    Questo articolo è stato scritto dalla socia e staff Fabiana Sacco che dedica parte del suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutte le socie e i soci che che credono nell’Associazione Curvy Pride – APS impegnandosi nel volontariato.

    Fabiana Sacco è stata consulente di bellezza per più di 25 anni nei quali ha raccolto le confidenze, le paure e i sogni di centinaia di donne. Il suo cammino di crescita l’ha portata a diventare una Coach e il suo lavoro è aiutare tutte le donne a ri-trovare la loro autostima e sviluppare i loro talenti, indipendentemente dalla fisicità.
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    MI SONO INNAMORATA DELL’UNICO UOMO CHE MI HA GUARDATA NEGLI OCCHI

    Nel Curvy Pride Blog sono stati pubblicati in 1o anni più di 500 articoli. Un caleidoscopio di argomenti, punti di vista, storie di vita, di amore, di amicizia. Alcuni li trovo particolarmente interessanti e mi ispirano pensieri e approfondimenti in un’ottica da Coach.

    Milla Luna ha scritto alcuni articoli che sono stati pubblicati nel 2016. Ha raccontato di sé, della sua vita e di alcune caratteristiche che l’hanno resa un po’ speciale, possiamo dire unica. Ma come sempre, la condivisione delle esperienze, per quanto sia personale, trova sempre il modo di toccare qualche corda anche nostra. C’è sempre una similitudine, un pensiero, un vissuto anche nostro, in cui ci ritroviamo. Per questo le storie di vita ci piacciono tanto: sono le storie di tutti e dai cui tutti possiamo imparare qualcosa di nuovo.

    La lotta contro il peso diventa una sfida quotidiana

    “In un caldo pomeriggio di primavera entrai in farmacia e mi pesai: 86.9 kg per 1.78 cm di altezza, praticamente un colosso col mento lungo. Tornai a casa di corsa, guardandomi intorno e pensando che tutto il quartiere stesse osservando me, la ragazza grassa e brutta che scappa. Mi chiusi in camera, piansi tutto il pomeriggio convinta che quella situazione dovesse finire in un modo o nell’altro.

    Parlai con mia madre, una donna estremamente affettuosa ma molto pratica, che guardava male le debolezze pensando che con la volontà si potesse sconfiggere tutto. Le dissi che volevo dimagrire, che dovevo dimagrire perché stavo male e non volevo più essere infelice. Andammo da un dietologo e in due anni persi 20 kg, ma il mio mento lungo per quel maledetto difetto genetico era sempre lì, a darmi quel viso mascolino e poco femminile. Se sapeste quante volte ho pianto perché tanti cattivi mi davano del travestito!

    Decisi che volevo essere bella e persi altro peso sfinendomi di esercizi in palestra. Poi iniziarono le emicranie e persi altri chili perché non riuscivo a mangiare. Alla fine chi mi conosceva diceva che sembravo malata, ma io mi vedevo bella e la sensazione di pancia vuota mi faceva stare bene e mi gratificava. Mi sentivo brava e forte perché non cedevo alle tentazioni e i corteggiatori erano tanti e mi lodavano per la mia magrezza, per lo stacco di coscia, per la vita sottile, certo peccato il visetto con quel mento così forte, ma per il resto…

    La sera in cui tutto cambiò

    Una sera di aprile mi innamorai. Davanti ad un bicchiere di vino, parlando di poesie. Rimanemmo a lungo a parlare di tutto, ero felice. Raccontai molto di me, della mia passione per la pittura, la musica e la lettura. Lui era un giovane cantante, che aveva scritto le prime canzoni con la sua band. Ricordo che mi fece uno dei più bei complimenti mai ricevuti: “Hai due occhi così belli che splendono come stelle nere“. Nessun accenno al mio mento lungo, alla minigonna, al fisico. Quel ragazzo aveva solo guardato i miei occhi, e questo aveva fatto la differenza. Una differenza così grande che dopo qualche anno sarebbe diventato mio marito.

    Decisi di farmi operare al volto per il progenismo che mi affliggeva (ovvero il morso invertito, con l’arcata inferiore che scavalca quella superiore, causa del mento estremo e di problemi a livello masticatorio, spinale,  e con gli anni cardiaco). I medici avevano scoperto che era la causa delle mie lancinanti emicranie, del mio principio di scoliosi e di tante altre piccole patologie che non avrebbero tardato ad arrivare. Dopo 4 ore di intervento tornai dal mio fidanzato che non smise un attimo di starmi accanto. Nei 3 mesi successivi potei solo assumere frullati che con gli antibiotici e l’immobilità mi fecero prendere di nuovo un bel po’ dei miei chili persi.

    La storia di Milla Luna termina qui, con un matrimonio felice, un intervento riuscito e un corpo che cambia e che proprio non ne vuole sapere di assestarsi su un peso e rimanere quello. La bilancia è solo uno strumento inerme ma qualche volta può diventare qualcosa di molto più subdolo: una nemica, un’ossessione, una prigione, una punizione, una condanna.

    Milla si sentiva bella perché aveva la pancia vuota, perché i ragazzi la apprezzavano ora che era così magra e palestrata. Si complimentavano con lei, che nella sua vita aveva ricevuto solo critiche, bullismo e prese in giro per il suo aspetto. È normale che in quel momento fosse fiera di sé: aveva lavorato tanto per dimagrire, ma alla fine scelse l’unico uomo che era stato conquistato dai suoi occhi, da quello che leggeva lì, in quelle stelle nere.

    Sono convinta che il segreto per essere felici sia tutto qui: vivere mantenendo l’equilibrio tra chi sei dentro e come appari fuori. Accettando i cambiamenti, il passare del tempo, perdonandoti per le paturnie e soprattutto imparando anche ad alzare un po’ le spalle e fregartene di cosa pensano gli altri. Quello che conta è come ti senti tu.

    Circondati di persone che ti fanno stare bene, che ti amano, che ti apprezzano esattamente come sei. Vivi senza confrontarti continuamente con gli altri, che tanto nella tua testa saranno sempre migliori di te e sarebbe una partita persa in partenza. Ma soprattutto sorridi e sii grata per tutto quello che hai e per come sei. Perché sei tu, unica e insostituibile.

    A presto! Fabiana

    Questo articolo è stato scritto dalla socia e staff Fabiana Sacco che dedica parte del suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutte le socie e i soci che che credono nell’Associazione Curvy Pride – APS impegnandosi nel volontariato.

    Fabiana Sacco è stata consulente di bellezza per più di 25 anni nei quali ha raccolto le confidenze, le paure e i sogni di centinaia di donne. Il suo cammino di crescita l’ha portata a diventare una Coach e il suo lavoro è aiutare tutte le donne a ri-trovare la loro autostima e sviluppare i loro talenti, indipendentemente dalla fisicità.
    “Curvy Pride rispecchia alla perfezione i miei valori ed esserne membro è per me un onore, tutte insieme cambieremo il mondo!”
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    MI SONO FATTA BOCCIARE PER SFUGGIRE AI BULLI

    Nel Curvy Pride Blog sono stati pubblicati in 1o anni più di 500 articoli. Un caleidoscopio di argomenti, punti di vista, storie di vita, di amore, di amicizia. Alcuni li trovo particolarmente interessanti e mi ispirano pensieri e approfondimenti in un’ottica da Coach.

    Milla Luna ha scritto alcuni articoli che sono stati pubblicati nel 2016. Ha raccontato di sé, della sua vita e di alcune caratteristiche che l’hanno resa un po’ speciale, possiamo dire unica. Ma come sempre, la condivisione delle esperienze, per quanto sia personale, trova sempre il modo di toccare qualche corda anche nostra. C’è sempre una similitudine, un pensiero, un vissuto anche nostro, in cui ci ritroviamo. Per questo le storie di vita ci piacciono tanto: sono le storie di tutti e dai cui tutti possiamo imparare qualcosa di nuovo.

    Quando anche l’insegnante ti deride per il tuo peso è la fine

    Alle Superiori non andò meglio, parole come brutta, grassa e cicciona mi accompagnarono per un bel pezzo. Ricordo che una professoressa mi disse con fare acido una volta che mi ero assentata per un fine settimana spirituale: Non credo che il ritiro ti abbia fatto bene, visto che non ti sei ritirata neanche un po’!

    L’insegnante dovrebbe essere esempio di inclusività, non la prima a bullizzare!

    Ho capito che su chi è debole i ragazzi scaricano le loro paure -essere grassi, brutti, sfigati- e gli adulti scaricano le loro frustrazioni. Alla fine mi feci deliberatamente bocciare per non avere più in classe i miei aguzzini, con il risultato che la classe che venne l’anno dopo non mi accettò, ma almeno non mi prese di mira. Venni semplicemente ignorata e questo fu la cosa più vicina alla tranquillità che mi fu concessa, non era la felicità ma quanto meno la tregua”.

    La disperazione mi ha accompagnata durante tutta l’adolescenza

    Ecco un altro frammento della storia di Milla Luna, ragazza che, come tutti, non è perfetta. Leggere ciò che le disse la professoressa mi ha profondamente colpita. Com’è possibile che proprio l’insegnante, che dovrebbe essere l’adulto di riferimento, la persona che conosce, comprende e supporta i suoi allievi, sia la prima a deriderli? È un fatto gravissimo e temo sia più frequente di quanto si possa immaginare.

    Come comportarsi? Cosa può fare un ragazzino di fronte ad un simile comportamento? Sicuramente la prima cosa è parlarne a casa, ma sappiamo che spesso non succede. Non tutti i ragazzi hanno un buon rapporto coi genitori, si vergognano, temono di essere giudicati anche dalla loro famiglia e temono, soprattutto, che una lamentela possa peggiorare la situazione, creando ripercussioni e ancora più problemi. Rimangono semplicemente lì, inermi di fronte al branco, chiudendosi sempre di più in loro stessi.

    Genitori, ascoltate i vostri figli, ma per davvero.

    La soluzione apparentemente più semplice sarebbe parlarne. A casa, A scuola, sui social. Attraverso tutti i canali di comunicazione esistenti. Insegnare ai nostri figli che siamo tutti diversi e che questa diversità è un dono. Accogliendoli per come sono, amandoli e ascoltandoli. Solo praticando l’accoglienza possiamo dare loro un esempio e una strada da seguire. Non diamo per scontato che DEVONO andare bene a scuola, che DEVONO eccellere negli sport, che DEVONO essere educati, ordinati, ubbidienti, che DEVONO pensarla come noi. Non sono replicanti, sono PERSONE.

    Chiediamo ai nostri figli cosa pensano, cosa sognano, di cosa hanno paura e quali sono le loro speranze. Non ci limitiamo a insegnare loro a parlare, ma a comunicare. Dimostriamo ai ragazzi che vivere seguendo i propri valori non solo è possibile, è indispensabile.

    Nel prossimo articolo troveremo Milla Luna alle prese con il suo peso e con l’amore. A presto! Fabiana

    Questo articolo è stato scritto dalla socia e staff Fabiana Sacco che dedica parte del suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutte le socie e i soci che che credono nell’Associazione Curvy Pride – APS impegnandosi nel volontariato.

    Fabiana Sacco è stata consulente di bellezza per più di 25 anni nei quali ha raccolto le confidenze, le paure e i sogni di centinaia di donne. Il suo cammino di crescita l’ha portata a diventare una Coach e il suo lavoro è aiutare tutte le donne a ri-trovare la loro autostima e sviluppare i loro talenti, indipendentemente dalla fisicità.
    “Curvy Pride rispecchia alla perfezione i miei valori ed esserne membro è per me un onore, tutte insieme cambieremo il mondo!”
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    SCUOLA, BULLISMO E GRASSOFOBIA

    Nel Curvy Pride Blog sono stati pubblicati in 1o anni più di 500 articoli. Un caleidoscopio di argomenti, punti di vista, storie di vita, di amore, di amicizia. Alcuni li trovo particolarmente interessanti e mi ispirano pensieri e approfondimenti in un’ottica da Coach.

    Milla Luna ha scritto alcuni articoli che sono stati pubblicati nel 2016. Ha raccontato di sé, della sua vita e di alcune caratteristiche che l’hanno resa un po’ speciale, possiamo dire unica. Ma come sempre, la condivisione delle esperienze, per quanto sia personale, trova sempre il modo di toccare qualche corda anche nostra. C’è sempre una similitudine, un pensiero, un vissuto anche nostro, in cui ci ritroviamo. Per questo le storie di vita ci piacciono tanto: sono le storie di tutti e dai cui tutti possiamo imparare qualcosa di nuovo.

    Il bullismo a scuola, una realtà sempre troppo attuale 

    “La più grande disgrazia di una bimba in carne è andare a scuola dalle suore.
    Per carità, non generalizziamo! Ci sono suorine adorabili, ma quelle che mi hanno accompagnato durante le elementari e le medie non appartengono a questa categoria. Durante le recite il mio ruolo fisso era il coro, potevano far fare l’angioletto a una bambina grassa? Assolutamente no! E Maria nel presepe vivente? Macché! Maria era bionda e con gli occhi azzurri lo sanno tutti! E stai attenta a correre, che se cadi con quanto sei cicciona ti massacri, non scavalcare la ringhiera che non sei agile! E nelle foto scolastiche, impeccabilmente in divisa, sempre dietro a tutti perché sei alta e ingombrante.

    Il bullismo nei miei confronti era insopportabile

    Non so se fu per il continuo essere messa al centro dell’attenzione per la mia statura o le mie misure non ordinarie – a 10 anni ero alta 1,67 per non so quanti kg e 39 di piede- o per il mio mento pronunciato a causa di un progenismo congenito, fatto sta che dalla terza elementare i miei compagni di classe mi presero in odio tale da rendere impossibile la mia vita scolastica. Nonostante fossi intelligente non rendevo e avevo paura di andare a scuola perché non sapevo mai quali cattiverie e umiliazioni mi attendevano. Sognavo a occhi aperti di svegliarmi un giorno magra, bionda e con gli occhi azzurri con tutti i miei compagni che finalmente mi volevano bene. Cercavo di assentarmi da scuola il più possibile, adducendo mal di testa o mal di pancia, mia madre credeva che fossero scuse per non fare il mio dovere e spesso c’erano litigi e pianti. Quando presi la licenza di terza media, ricordo che feci di volata tutti i piani dell’Istituto che mi aveva tanto fatto soffrire, chiusi di schianto la porta alle mie spalle senza salutare nessuno, e non tornai più, mai più“.

    La nostra amica Milla Luna ci racconta una realtà che è ancora oggi all’ordine del giorno in moltissime scuole. Chi non è mai stato preso in giro, canzonato o addirittura bullizzato alzi la mano! Sono situazioni talmente comuni che quasi ce le aspettiamo, le viviamo come qualcosa che è normale che succeda. Ma è davvero impossibile creare un ambiente inclusivo? È davvero così impensabile insegnare ai nostri figli che siamo tutti diversi e che abbiamo caratteristiche che ci distinguono e che non andiamo giudicati per questo?

    Personalmente conosco molto bene queste dinamiche perché sono sempre stata una bambina più o meno cicciottella. Alcuni miei compagni mi chiamavano mucca, cicciobomba e in altri meravigliosi modi che ora non ricordo, ma che erano sempre legati al mio peso. Mi dava fastidio, ma tutto sommato eravamo una piccola comunità e avevo molti amici che mi difendevano e, in qualche modo, ho retto. Non posso certo dire che non mi abbia fatta star male ma l’affetto di chi mi voleva bene ha fatto da cuscinetto, attutendo il colpo. Chi invece ha intorno a sé solamente solitudine sprofonda nell’abisso della disperazione e comincia a mettersi in discussione: “Sono io ad essere sbagliata, ho qualcosa che non va, dovrei cambiare per essere accettata, sono una perdente, una povera sfigata”. E questi pensieri ce li portiamo appresso; con gli anni diventano un peso che grava su di noi come un macigno, inquinando anche i rapporti futuri.

    Allora, come fare? Da dove cominciare per riprenderci la nostra autostima?

    Ti lascio il link di un paio di articoli che ho scritto per questo blog, credo potranno aiutarti!

    Nel prossimo articolo troveremo Milla Luna alle prese con l’adolescenza. A presto! Fabiana

    Questo articolo è stato scritto dalla socia e staff Fabiana Sacco che dedica parte del suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutte le socie e i soci che che credono nell’Associazione Curvy Pride – APS impegnandosi nel volontariato.

    Fabiana Sacco è stata consulente di bellezza per più di 25 anni nei quali ha raccolto le confidenze, le paure e i sogni di centinaia di donne. Il suo cammino di crescita l’ha portata a diventare una Coach e il suo lavoro è aiutare tutte le donne a ri-trovare la loro autostima e sviluppare i loro talenti, indipendentemente dalla fisicità.
    “Curvy Pride rispecchia alla perfezione i miei valori ed esserne membro è per me un onore, tutte insieme cambieremo il mondo!”
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