FOTOGRAFIA DELL’ANIMA – 17 GIUGNO COLORNO (PR)

FOTOGRAFIA DELL’ANIMA – 17 GIUGNO 2023 (PARMA)

Orario: dalle 8:30 alle 12

Location: COLORNO (PR) – IL GIARDINO STORICO – REGGIA DI COLORNO

Descrizione del progetto: VIAGGIO INTROSPETTIVO e SHOOTING FOTOGRAFICO

Iscrizioni entro il 7 giugno all’email: glamoursocialmodel@gmail.com indicando: NOME, COGNOME, UN RECAPITO TELEFONICO, LA CITTÀ DI PROVENIENZA, E ALLEGANDO UN PAIO DI FOTO

Dress code: Comfort Dress. Abbigliamento che faccia sentire a proprio agio

Numero Max Partecipanti: 10 (aperto a uomini e donne)

Mentre la nostra vita scorre, fluisce in modo rapito, la fotografia è lenta ed eterna. Mentre noi cresciamo, cambiamo, le foto restano immobili e in esse possiamo ritrovarci, guarire, rielaborare emozioni.

Referente Curvy Pride Valentina Parenti Ferrari

Valentina ha con sé circa 5 anni di esperienza come modella curvy e ha posato per diversi fotografi. Con il tempo ha maturato l’apprezzare di scatti naturali, emozionali, che racchiudono una parte di Valentina, qualcosa che ora non ha o che ora ha in più. Non si tratta di posare per apparire belli e armonici, ma per giocare e per essere felici, divertirsi e di ricordare tra qualche anno come eravamo o di ricordare “come in quel parco magari c’eri andata da bambina in passato”.

Finalità Sociale: Scattando una foto, aumentiamo le possibilità di interpretare la realtà. In qualche modo, possiamo fondere la realtà con il nostro modo di essere; possiamo connetterci e guardare il mondo intorno a noi. Le fotografie possono essere usate come metafore, per essere regalate o per raccontare una storia. Vedendo gli scatti finali le persone possono vedere parti di sé stesse che sono sfocate in altre modalità di osservazione del sé. Questo tipo di foto ci permette di vederci da punti di vista insoliti, e quindi esclusivi, la chiamiamo fotografia terapeutica perché, in qualche modo, immortala che non c’è un’unica verità su chi siamo, tutte le foto mostrano le nostre verità, su chi siamo. La fotografia diventa il mezzo per esplorare se stessi e far emergere l’;inconscio. Anche un dolore può essere interiorizzato, affrontato ed espresso attraverso uno scatto.

Fotografo Filippo Carraro

Filippo Carraro è nato a Venezia nel 1975. Fotografo per passione, ha esposto alla Triennale della fotografia Italiana, diretta da Luigi Gattinara, a Venezia presso Palazzo Zenobio in cui è stato premiato con una menzione d’onore per lo scatto “Estate padana”. Ha lavorato al progetto di Legambiente per l’ottenimento della riserva MAB dell’Unesco per la zona rivierasca del Po tra Piacenza e Parma, in seguito gli scatti sono stati esposti a Roma da Legambiente. Lo scatto Fumära è stato utilizzato dal cantautore e poeta Alberto Padovani come copertina del suo libro di poesie “Il Manutentore”. ASL Parma ha usato “freedom” come immagine dell’otto marzo, giornata internazionale della donna, per un manifesto per un convegno sulla medicina delle differenze. Ha effettuato una prima mostra antologica personale a cura di Gabriella Meo nel 2017. Nel 2021, nella Rocca dei Terzi di Sissa Trecasali, ha presentato DRAG, un viaggio nel mondo del travestitismo e della inclusione. Nel marzo del 2021 ha partecipato al “Preludio alla Biennale di Venezia” presso la Venice Art Gallery. I suoi scatti sono presenti nei cataloghi:

  • “Triennale della Fotografia italiana” a cura di Daniela Beatrice Pintossi
  • “Lo stato dell’arte ai tempi della 57a Biennale di Venezia” a cura del critico Giorgio G.Grasso.
  • “DRAG” a cura di Giorgio G. Grasso
    Papà di una bellissima bambina, Camilla, scatta e mangia culatelli nella bassa.

In collab. con Curvy Parma – Felicità Formosa:

Felicità Formosa è una community di circa 40 donne sparse in tutta Italia. Felicità formosa nasce nel 2019 dell’idea di Valentina Parenti & Beatrice Coccioli per la creazione e divulgazione di eventi “Curvy” su Parma e provincia e non solo. “Valorizza le tue forme” è il motto che racchiude il pensiero della community: una donna deve prendersi cura delle proprie curve con alimentazione sana e attività fisica perché la bellezza è in ognuna di noi, il segreto sta appunto nel valorizzare il proprio corpo. E’ importante cercare di non esagerare con il peso (per evitare problemi di salute) e ancora più importante è imparare ad accettare noi stesse e gli altri.

| www.filippocarraro.net/

Questo articolo è scritto da Valentina Parenti che dedica il suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutti i soci e le socie che si impegnano nel volontariato.

Valentina Parenti (valentina_incolors) sogna un mondo senza stereotipi di genere, positivo e attento all’integrazione sociale, per questo è membro Curvy Pride, BodyPositiveCatWalk e ha creato @FelicitàFormosa su Parma. Valentina educa i suoi figli ad una “vita a colori” ed è il segreto della felicità #educareallafelicità.
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DISTURBI SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO: DSA – PDP – PEI – BES – ADHD

Era da tempo che volevo spendere alcune parole sull’argomento e dato che mi sono ancora più resa conto che non se ne parla abbastanza e non c’è tutt’ora un’informazione adeguata proverò ad essere di aiuto con le competenze che ho acquisito nel tempo, anche se non si accompagnano ad una formazione professionale. Racconto semplicemente il mio punto di vista.

Soprattutto in questo argomento mi sono resa conto che non sempre chi si è specializzato e professa studi, lauree e specialistiche è veramente competente; mi spiego meglio: per me una persona con titolo di studio deve essere anche in grado di fornire soluzioni concrete all’autonomia di una difficoltà (unicità!) e anche offrire aiuti alle famiglie. Secondo le linee guida, la scuola può richiedere un BES (bisogni educativi speciali) all’inizio del terzo anno della scuola primaria (terza elementare) se le maestre sospettano già di loro qualcosa di “diverso” una diagnosi specifica avverrà più avanti con il coinvolgimento della pediatra di base che prescriverà una visita neurologica di approfondimento.

E’ probabile che noi genitori che conosciamo i nostri figli meglio di nessun altro possiamo aver avuto dei campanelli di allarme -a cui non sapevamo dare un nome- fin dall’età delle prime parole e che probabilmente ci siamo sentiti frustrati , inadeguati, soli e quasi pazzi quando cercavamo risposte anche con dei professionisti,ma il consiglio che do dal profondo del cuore è di non arrendersi, quando si hanno voci interne è probabile che queste abbiano ragione.

La normativa BES contempla l’introduzione di misure dispensative e compensative offrendo un aiuto ai giovani che presentano qualsiasi tipo di “problema cognitivo diverso dagli standard”: per esempio l’introduzione della calcolatrice, di mappe concettuali, di software compensativi o di più tempo rispetto ad altri per lo svolgimento di esercizi in classe ma un vero e proprio PDP (Piano Didattico Personalizzato) avverrà con diagnosi nero su bianco.

Secondo la Direttiva Ministeriale del 2012, sono state individuate tre macro aree che riguardano i Bisogni Educativi Speciali, e sono:

1-DES (Disturbi Evolutivi Specifici)

Rientrano in questa categoria gli alunni che hanno problemi di disortografia, dislessia, discalculia e disgrafia, oltre all’ADHD, come l’iperattività e il deficit di attenzione quando vengono riconosciuti da specialisti privati o dal Servizio Sanitario Nazionale. Bisogna precisare che quando la scuola riceve una specifica diagnosi, è tenuta a elaborare un PDP (Piano Didattico Personalizzato) senza la necessità di assegnare un insegnante di sostegno.

2-Disabilità cognitive e motorie

Si tratta di problematiche che richiedono specifica diagnosi da parte di medici specialisti privati o dal Servizio Sanitario Nazionale e per gli alunni che ne soffrono è prevista l’assegnazione di un’insegnante di sostegno combinata all’elaborazione di un PEI (Piano Educativo Individualizzato).

3-Disturbi che derivano da condizioni socio-economiche, culturali o linguistiche

La Direttiva Ministeriale del 2012, infine, riconosce i disturbi che derivano da condizioni socio-economiche, culturali o linguistiche che causano difficoltà relazionali, comportamentali e problemi di integrazione con la cultura italiana anche momentanei . Tali criticità, come vedremo, possono essere segnalate dalla scuola che si accorge del “deficit di apprendimento” durante le ore di lezione o dai servizi sociali. Inoltre, per questi disturbi non è prevista l’assegnazione di un’insegnante di sostegno ma solo l’elaborazione da parte della scuola di un PDP (Piano Didattico Personalizzato) che aiuta l’alunno con difficoltà a integrarsi con la classe, limitando le differenze più evidenti e i problemi di isolamento che ne derivano.

Diverso da questi primi tre tipi di disturbi è il DAA, meglio conosciuto come Disturbo Aspecifico dell’Apprendimento, che rivela l’esistenza di problemi di apprendimento connesse a:

  • una capacità cognitive di diverso grado, connesse anche a problemi di apprendimento che si manifestano talvolta nell’autismo (seguono in fondo alcune informazioni generali);
  • patologie di diversa natura (organiche, neurologiche o sensoriali) o sindromi di origine genetica come la sindrome X-Fragile, la sindrome di Down, la sindrome di Williams o, infine, altri disturbi psicologici non identificati con specifiche denominazioni.

Una volta capito da cosa sono generate le difficoltà (per esempio con una diagnosi DSA), sarà possibile adeguarsi al modo in cui vede lui con un piano adeguato compiti-programma scolastico.

Vorrei segnalarvi una biografia che ho avuto modo di conoscere grazie a maestre, logopediste e psichiatre ma non solo:

  • L’ISPETTORE ORTOGRAFONI 1-2-3-4-5 (5 numeri come il numero delle scuole elementari, con il crescere aumentano le difficoltà) specifico soprattutto per la DISLESSIA, si può trovare su Amazon e ha un costo contenuto
  • CHI HA PAURA DELLA MATEMATICA 1 -2 -3 (diviso per argomenti: le tabelline, sottrazioni e addizioni) specifico soprattutto per la DISCALCULIA
  • IL MOSTRO DEI COMPITI – Editore Officine Gutenberg è un libro simpatico ed illustrato nel cui contenuto non vi sono soluzioni specifiche perchè ogni caso è se ma offre un sano spunto per genitori-figli a comprendere e portare pazienza che le difficoltà ci sono e bisogna puntare sul valore delle nostre unicità.
  • La linea del 100. Metodo analogico per l’apprendimento della matematica.
  • Imparare le tabelline con il metodo analogico
  • Alla Conquista delle Tabelline, gioco
  • Storie di straordinaria dislessia. 15 dislessici famosi raccontati”, scritto da Rossella Grenci e Daniele Zanoni, quest’ultimo avevo avuto modo di conoscere più di 10 anni fa quando studiavo grafica pubblicitaria e dovevo presentare un progetto per le “disabilità” ma che poi ho perso di vista. Il libro è un esempio incoraggiante per tutte quelle persone o bambini che alle prime difficoltà mettono in dubbio le proprie capacità ma che invece potranno fare cose meravigliose.

Inoltre, anche i social possono essere di aiuto, io seguo su instagram:

Associazione Italiana Dislessia, ha sul sito una mappatura di 98 sezioni
territoriali attive, gestite da volontari AID, in tutta Italia, inoltre i tutor locali possono offrire un supporto ai compiti in vista di diagnosi sulle 4 DSA (perchè i tempi tecnici rimangono sempre lunghi). Inoltre associandosi a questa associazione è possibile avere tutta una serie di materiale compensativo. Consiglio una brochure sui DSA qui.

– la Dott.ssa Arianna Mocellin (@dottoressaaria) la quale pubblica in modo semplice alcuni concetti oltre a alcuni giochi-esercizi che possono facilitare alcune azioni quotidiane e vi invito a seguirla, nel frattempo posto alcuni consigli che trovate nel sul feed.

  • La pagina di @aspergeritaliaofficial qual’ora vostro figlio invece rientri nei “disturbi dello spettro autistico“, ma attenzione, se esistono di diversa natura e c’è molta disinformazione anche tra i professionisti. Se a un soggetto viene diagnosticato (attraverso test diagnostici tipo ADOS 2 e si accede su invio dei colleghi della NPIA nell’ipotesi di un Disturbo sospetto) presenterà un neuro-sviluppo diverso, coinvolgendo principalmente: linguaggio e comunicazione, interazione sociale, interessi ristretti, stereotipati e comportamenti ripetitivi (vi allego alcune grafica della pagina stessa) .

Spero che questo articolo scritto da una mamma che non si accontenta ma si informa per quanto possibile possa aiutarvi a fare chiarezza e a capire quale strada percorrere, non mancherò di scrivere prossimamente un’approfondimento più specifico.

Questo articolo è scritto da Valentina Parenti che dedica il suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutti i soci e le socie che si impegnano nel volontariato.

Valentina Parenti (valentina_incolors) sogna un mondo senza stereotipi di genere, positivo e attento all’integrazione sociale, per questo è membro Curvy Pride, BodyPositiveCatWalk e ha creato @FelicitàFormosa su Parma. Valentina educa i suoi figli ad una “vita a colori” ed è il segreto della felicità #educareallafelicità.

IL MANIPOLATORE SERIALE

Alcune persone cercano di minare la nostra autostima facendoci sentire insicuri e colpevoli. Col tempo mi è apparso molto più chiaro che non sempre chi ci è vicino vuole il nostro bene: compagni, amici, parenti o colleghi di lavoro possono mettere in atto delle strategie per annullarci o per ridurre la nostra autostima. Si tratta di vere e proprie tecniche di manipolazione che sono spesso utilizzate, ad esempio, dai bugiardi patologici o dai narcisisti.

L’obiettivo di questo articolo è di farvi riflettere e mettervi a conoscenza dei metodi che queste persone usano nel loro modus operandi. Il manipolatore trova e usa sulle sue vittime le loro debolezze per renderle completamente vulnerabili: ingenuità, il non essere in grado di percepire il male nell’altro, ritenere che gli altri siano sempre onesti, bassa autostima, solitudine, dipendenza emotiva.

Non sempre è facile rendersi conto di essere vittima di queste persone tossiche -soprattutto quando si vuole bene a qualcuno e abbiamo aperto il nostro cuore e dato la nostra fiducia- ma è importante imparare a riconoscerne i segnali, cosa non facile, perché potrebbero danneggiarci seriamente e far aumentare le nostre insicurezze fino ad indurci ad avere bisogno di un supporto emotivo di un professionista. Facciamo quindi un po’ di chiarezza, ecco le caratteristiche di un manipolatore:

Ha come obiettivo il farci sentire deboli, inferiori, riduce la nostra autostima e ci fa sentire colpevoli per errori che non abbiamo commesso. Il manipolatore alimenta e nutre le insicurezze delle sue vittime proprio attraverso l’infelicità e la bassa autostima.

Il manipolatore cerca di individuare dei ganci, ovvero delle debolezze nelle vittime, sulle quali fare leva per creare veri e propri schemi di manipolazione.


Il manipolatore non lascia trasparire le sue reali intenzioni.

 Il manipolatore è insensibile, non prova senso di colpa e vive in pieno distacco emotivo: non ha remore a causare danno alla propria vittima, se questo è utile al suo obiettivo, alle sue esigenze, ai sui scopi.

Il manipolatore è un buon comunicatore perché è necessario che i concetti che esprime, anche se sono semplici, facciano leva sul lato emotivo e psicologico della vittima e siano dotati di una forma narrativa.

Alcune delle regole della comunicazione persuasiva che il manipolatore sa usare molto bene:

RECIPROCITÀ: è stato dimostrato che per la maggior parte delle persone ci sono il desiderio e la necessità di ricambiare favori, cosa che può diventare pericolosa se ci porta a sentirci in debito per qualcosa di non richiesto. Anche nell’ ambito del marketing viene usato questo tipo di meccanismo: per esempio quando si regalano campioni omaggio, nella speranza di invogliare ad acquistare. (Fonte guidaspicolgi.com)

IMPEGNO E COERENZA mantenere ferme le nostre idee e la nostra coerenza è un punto importante nella definizione del sé ma esistono forme di influenza sociale che cercano di sfruttare questi meccanismi per arrivare allo scopo. Per esempio, un venditore, sapendo che siete ecologisti, cercherà di usare argomenti sul risparmio energetico e riduzione dei consumi per vendere il suo aspirapolvere. Abboccando a quest’ amo, l’acquisto di quell’aspirapolvere sembrerà coerente con i vostri ideali e la vostra identità. (Fonte guidaspicolgi.com)

SIMPATIA: Creando un legame di simpatia o di similitudine, riuscendo così a far sì che l’interlocutore si identifichi o prenda a cuore la situazione perché gli risulta molto vicino a sé, il manipolatore può influire nel cambio di visione o di atteggiamento nell’altro.

Tecniche emotive e psicologiche

Partendo da queste considerazioni trovate su guide di esperti, possiamo cercare di approfondire alcune tecniche di manipolazione emotiva e psicologica che vengono usate nelle relazioni interpersonali.

Proiezione e colpa: il manipolatore cerca di capovolgere la situazione a suo favore, in modo tale non solo da risultare vincitore all’interno della discussione ma anche di far stare male l’altro.

Distorsione della realtà: detta anche strategia del gaslighting si utilizza per destabilizzare e far dubitare l’altra persona e per farle credere che stia vivendo in una realtà immaginaria. Una delle frasi più utilizzate? «È tutto frutto della tua immaginazione».

Confondere con le parole: alcuni manipolatori sono piuttosto bravi con l’utilizzo delle parole per confondere la vittima. Utilizzano monologhi, interrompono l’altra persona, fanno in modo che non riesca ad esprimere la propria opinione all’interno della conversazione in modo ben marcato e deciso. Il manipolatore può cercare di affibbiare parole che il suo interlocutore in realtà non ha mai pronunciato cercando di interpretare il suo pensiero in maniera distorta.

Il silenzio: quando il narcisista si rende conto che le sue tecniche non hanno l’effetto desiderato, può intraprendere due strade: insultare o stare in silenzio e nel secondo caso la vittima si sente invisibile e colpevole. L’obiettivo è quello di umiliare l’altra persona e di farla sentire male per non essersi sottomessa ai suoi desideri e alle sue tecniche di manipolazione.

Il finto buono: uno dei manipolatori più subdoli è senza dubbio chi si dimostra molto amichevole e buono con l’altra persona ma in realtà indossa una maschera. Nonostante sembri capace di gioire con l’altro per i traguardi raggiunti, cerca sempre in maniera sottile di instillare il dubbio o di distruggere parte delle gioie conquistate.

Se siamo stati vittime di un manipolatore lo potremo capire anche da sintomi come: stati di confusione; presenza di dubbi sulle proprie ragioni, dubbi sulla realtà dei fatti, sui nostri pensieri e sentimenti -tenere traccia nero su bianco di conversazioni e argomenti ci può aiutare a ricostruire il passato e a interpretare in modo razionale- e in questa frase il manipolatore inizierà a decostruire l’identità e l’autostima della persona con critiche, giudizi, ricatti emotivi, vittimismo, autocommiserazione, silenzi, per dimostrare che ha ragione e che l’unico punto di vista che conta è il suo. Il terzo livello di manipolazione coincide con la fase di resa, in cui la persona manipolata è totalmente soggiogata dal manipolatore che lo giustificherà e si sentirà meritevole del trattamento orribile che sta ricevendo.

L’unica cura e soluzione a questi rapporti interpersonali è una: ALLONTANARSI il più lontano possibile prima che la propria sanità mentale possa risentirne.

Nessuna persona deve pensare di meritare o di ELEMOSINARE amicizie o affetti, certo all’inizio sarà dura, ma una volta disinnescata la prima bomba ne arriverà poi una successiva, perché in questi casi non esiste un sentimento vero, genuino, se non quello di tornaconti personali. Sarà sicuramente necessario un lungo percorso di presa di coscienza del proprio io e del proprio essere fino a comprendere che magari una terapia può aiutarci ad affrontare questo momento. Un altro buon consiglio è parlarne con chi ci vuole bene: amici, familiari, chiunque sia fuori da questa storia e che possa tenderci la sua mano.

Questo articolo è scritto da Valentina Parenti che dedica il suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutti i soci e le socie che si impegnano nel volontariato.

Valentina Parenti https://www.instagram.com/valentinaparenti_ sogna un mondo senza stereotipi di genere, positivo e attento all’integrazione sociale, per questo è membro Curvy Pride, BodyPositiveCatWalk e ha creato @FelicitàFormosa su Parma. Valentina educa i suoi figli ad una “vita a colori” ed è il segreto della felicità #educareallafelicità.

SANREMO 2023 E L’INSALATA DEI MANIFESTI SULLA LIBERTÀ

Il palco di Sanremo ha un certo ‘potere politico/mediatico; è stato un’ insalata di temi toccanti, umani, significativi. A prescindere dal fatto che possa piacere o non piacere, il teatro Ariston è stato il palcoscenico giusto perché alla fine ha sempre una notevole risonanza. Sul palco hanno sfilato abiti di alta moda come manifesto di libertà del proprio essere, opere d’arte senza tempo in un mondo in cui c’è ancora bisogno di parlare, di educare, di informare.

Non ha importanza se a qualcuno non piace e avrà da criticare, ci sarà sempre chi ha un’ opinione fuori luogo, diversa, purché dica la sua senza riflettere sull’importanza del messaggio fine a stesso. Dovremmo a volte solo ascoltare, chiudere la bocca, fermare le mani dal digitare insulti e pensare.

Per me Chiara Ferragni merita un applauso e non mi interessa cosa pensate di lei, alla fine la comunicazione fatta da lei o tramite lei ha fatto centro! E con lei mi complimento anche con Chiara Franchini, Big Mama ed Elodie.

PENSATI LIBERA come manifesto generale per farti prendere coscienza, spesso, di falsi diritti, dell’importanza di mettere a conoscenza milioni di persone che spesso sfuggono alla consapevolezza, alla cultura, alle lotte che ci sono dietro qui o nel mondo.

Iniziamo con Il vestito senza vergogna: Riportare l’attenzione sui diritti delle donne, del loro corpo e su come il disporre del corpo femminile dalle stesse sia, purtroppo, ancora considerato discusso e discutibile.

Realizzato negli atelier alta moda Dior il vestito in tulle color carne riproduce con un ricamo trompe l’oeil il corpo di Chiara Ferragni al naturale e liberato da quella vergogna che hanno sempre imposto a tutte, a partire da Eva, la prima donna della storia indotta a provare vergogna.

Questa illusione di nudità vuole ricordare a tutte:

  • il diritto e l’uguaglianza di genere che hanno nel mostrare, disporre di se stesse senza doversi sentire giudicate o colpevoli.
  • chiunque decida di mostrarsi, o sentirsi sexy non autorizza nessuno a giustificare le violenze degli uomini o ad attenuarne le colpe.
  • Questo è il corpo di una donna non un oggetto del desiderio o che istiga al peccato. Questo è il corpo di tutte. Chi è senza peccato scagli la prima pietra!

Il terzo abito indossato da 𝗖𝗵𝗶𝗮𝗿𝗮 𝗙𝗲𝗿𝗿𝗮𝗴𝗻𝗶 è dedicato ai diritti umani: un long dress di velluto nero, decorato da una collana a forma di 𝘂𝘁𝗲𝗿𝗼, è il simbolo dell’attivismo per i diritti riproduttivi: perché l’accesso all’aborto sicuro e alla procreazione assistita è una questione di diritti umani a cui NON dobbiamo rinunciare in quanto ogni essere umano deve avere la possibilità di prendere liberamente le decisioni sul proprio corpo.

Il terzo abito esprime la donna e madre guerriera ovvero essere donne senza dover essere considerate solo delle madri. La lotta femminile contro la colpa di voler conciliare tutto (lavoro-famiglia-hobby) e non essere considerate solo apparati riproduttivi è la scelta per cui combattere ogni singolo giorno!

E poi lo spettacolo di Chiara Franchini: “Ti desidero così tanto che sarai una delusione” col monologo sulla maternità, sulla inadeguatezza nostra o indotta dal pensiero collettivo: “Arriva un momento nella vita in cui è chiaro che sei diventato grande. Quando hai un figlio. Ora, io un figlio non ce l’ho però credo che sia una di quelle cose dopo la quale è chiaro che non potrai essere più giovane come quando avevi 16 anni, col liceo, la discoteca e il motorino. C’è un momento in cui tutti intorno a te cominciano a figliare, una valanga. Ma inizia sempre da una che lo sapevi sarebbe diventata mamma prima di tutte. Quando qualcuno ti dice che è incinta e tu non lo sei mai stata, non sai mai che faccia fare. Quando qualcuno ti dice che è incinta e tu non lo sei mai stata, c’è come qualcosa che ti esplode dentro, un buco in mezzo agli organi vitali, e mentre accade tutto questo tu devi festeggiare, perché la gente incinta è violenta e vuole soltanto essere festeggiata. E non c’è spazio per la tua paura e la per la tua solitudine: tu devi festeggiare, come l’albero di Natale che tengo nel mio salotto, un albero di Natale sempre acceso, un albero di Natale assolutamente insensato che continua ad accendere le sue lucine anche a luglio, fuori tempo massimo. Una festa continua senza nessuna Natività. No, ancora non sono una mamma. Ma quanto mi è costato diventare come sono, e quanto costerà a te. E in mezzo a tutto questo bisogno di arrivare, in mezzo a questo amore a questa vita io, io, forse non so più dove metterti. O forse penso che sei tu che non vuoi venire da me perché pensi che io mi sia dimenticata di te, che io mi sia dimenticata della vita.continua

Per finire Big Mama con Elodie che attraverso la musica, la canzone American Woman vogliono parlare di body shaming e bullismo. Big Mama racconta in alcune interviste che: «Da piccola mi chiamavano cicciona, ora guardate come sono figa». A discapito di quelli che hanno ancora avuto il coraggio di criticarla per il suo peso sostengo che in fondo, per riassumere questa insalata di manifesti, cosa facciamo della nostra vita è affar nostro e che forse, le persone invece di parlare delle vite degli altri (perché ti fai i capelli rosa, perché sei dimagrita.. ecc) dovrebbero leggere di più e parlare di altre cose. Vi do uno spunto: leggiamo un libro sulla coltivazione delle verdure e scambiamoci opinioni.! 😉

Questo articolo è scritto da Valentina Parenti che dedica il suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutti i soci e le socie che si impegnano nel volontariato.

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Valentina Parenti , sogna un mondo senza stereotipi di genere, positivo e attento all’integrazione sociale, per questo è membro Curvy Pride, BodyPositiveCatWalk e ha creato @FelicitàFormosa su Parma. Valentina educa i suoi figli ad una “vita a colori” ed è il segreto della felicità #educareallafelicità.

10 TIPOLOGIE DI UOMINI ONLINE

Seleziona. Elimina tutti. Vuoi eliminare la chat definitivamente? Elimina.

Queste sono alcune frasi che ho scritto nel mio racconto pubblicato nel libro Mi racconto per te di Curvy Pride.

Ma non è finita qui. Dopo c’è stato un sequel, un approfondimento ravvicinato da parte di uomini che conosco dall’infanzia, compagni di classe, collaboratori, colleghi. Questi millenials e boomers, dopo aver visto una mia nuova foto postata, mi hanno contatta attraverso i canali online e molti messaggi. Capisco così che la pelle nuda è quella che fa sempre più effetto.

Nel mio racconto per il libro ho pubblicato parecchi messaggi ricevuti nel 2020 come esempio di quello che può arrivare nella posta di una donna presente sui social. Io continuo ad eliminare quelli indesiderati e ho impostato delle parole nascoste di protezione. A volte comunque arrivano anche delle proposte serie, per cui vengono tutti analizzati e smistati tra messaggi in principale, spazzatura e cestino.

Ho raccolto una serie di messaggi anche nei gruppi di ragazze di cui faccio parte e provo a dividere gli uomini in categorie:

1 IL DISCO ROTTO: Ciao, sei bellissima. data 2019;Ciao, sei bellissima. data 2020; Ciao, sei bellissima. data 2021; Ciao, sei bellissima. data 2022. E nel futuro arriveranno nuovi messaggi di grande fantasia.

2 IL DONATORE: Carissima lasciami il tuo PayPal per una bella ricarica in cambio della tua compagnia. Ti pago per delle foto dei tuoi piedi. Ti pago per i tuoi calzini.

3 IL FOTOGRAFO: Ovviamente non mi rivolgo alle persone con cui ho collaborato o progetto di farlo in futuro ma ai profili fake che nascondono finti fotografi, con foto probabilmente prese sul web, senza alcun tag o sito professionale. Se chiedi referenze scatta la difensiva -a tal proposito potremmo collegarci a truffe o adescamento di donne– e spesso scrivono anche che i lavori sono retribuiti ma non è vero.

4 IL FANTASMA: Quelli che appaiono e poi scompaiono e poi ritornano, tu li ignori ma loro non ti dimenticano

5 IL PAVONE: Il tipo che mette in mostra se stesso, che ti invia foto dei propri genitali pensando che sfoggiando i propri peli, la pavona ammirata scelga lui. Seeee ciaone, come no! Probabilmente sempre in questa categoria c’è chi promette di farti provare tutte le pose del Kamasutra e cose mai provate prima.

6 IL COPIA E INCOLLA: Quelli che hanno inviato a te un messaggio per farti sentire unica e desiderabile ma poi scopri che in verità è stato inviato uguale a tutte le tue amiche. Copia incolla invia a quella, copia incolla invia a quell’altra. Ma pensate che tra noi donne non ci parliamo?

7 IL GIOCATORE D’AZZARDO: Quelli che: Oh, ciao, scommetto che la tua coppa è una F! Leggo, scuoto la testa e rispondo NO, hai sbagliato è una Z! Ma queste domande a cosa servono? Ma noi vinciamo qualcosa? È una lotteria a scatola chiusa, che aiuta solo ad alimentare l’ego dell’altro.

8 L’IMPEGNATO: Sono sposato -ovviamente- fidanzato -ma speriamo non ti sposi!- convivo, ho un’inquilina. Ma tu sei bellissima. Usciamo, limoniamo, sxxpiamo? Sono quelli più frustrati che cercano un’avventura, stanchi della routine noiosa casalinga.

9 EMOTICON: acqua +banana + yoga. I messaggi in codice che vogliono dire solo una cosa: accoppiamoci. Dopo gli alfabeti inventanti degli anni ’90, siamo passati al sintetizzare le parole con grande originalità attraverso le emoticon.

10 IL POETA: La Bellezza della vita risiede nella morbidezza, e la morbidezza è tutta da vivere perché le donne hanno infiniti fascini che fanno battere il cuore … Blah!

Cari uomini, ne abbiamo tutte un po’ piene le tasche di ricevere 15 caratteri e scritti male. Potete far leva sull’autostima, ma non è che scrivendoci che siamo bellissime cadremo ai vostri piedi, ciò che probabilmente cerchiamo -se non vi rispondiamo o se vi mandiamo nero su bianco a quel famoso paese- è un amico, confidente, un compagno complice nella vita e in camera da letto. Sono veramente curiosa di conoscere i messaggi che ricevete voi, potete scriverli nei commenti del blog o sotto ai post di questo articolo.

Consiglio il libro MI RACCONTO PER TE: esperienze di vita che diventano guida e incoraggiamento, e anche spunti di riflessione. Il libro MI RACCONTO PER TE a cura di Antonella Simona D’Aulerio (pp 236 € 15,90 e-book € 7,49) è in vendita in tutte le librerie, store on line e su www.giraldieditore.it e cui parte del ricavato verrà donato all’Associazione CURVY PRIDE.

Abbiamo parlato di questi argomenti anche durante la mia intervista per Curvy Pride con Fabiana Sacco. Potete riguardarla QUI.

Questo articolo è scritto da Valentina Parenti che dedica il suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutti i soci e le socie che si impegnano nel volontariato.

Valentina Parenti , sogna un mondo senza stereotipi di genere, positivo e attento all’integrazione sociale, per questo è membro Curvy Pride, BodyPositiveCatWalk e ha creato @FelicitàFormosa su Parma. Valentina educa i suoi figli ad una “vita a colori” ed è il segreto della felicità #educareallafelicità.
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