GESSICA NOTARO: BELLEZZA, CORAGGIO E TANTA PUREZZA!

Ci sono persone che sono un Dono del Cielo! Persone che ridono alla vita, che amano la vita, che rispettano la vita nonostante le avversità. Persone che sono pure, sincere, vere. Persone che aprono il loro cuore con generosità e grande sensibilità. Persone come… Gessica Notaro!

Grazie Gessica per essere… TU!

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La tua forza, la tua determinazione, la tua intelligenza, la tua sensibilità… TU sei diventata un faro per migliaia di donne. Cosa è cambiato in Gessica dal 10 gennaio 2017? Dal 10 di gennaio sicuramente ho una maggiore consapevolezza. Paradossalmente sono molto più sicura di me stessa oggi piuttosto che ieri e mi godo ogni attimo della vita, le piccole cose. Perché oggi la guardo con occhi diversi e apprezzo veramente anche semplicemente un profumo, un sapore, qualcosa che vedo che prima davo per scontato… un tramonto, un’alba. Mi godo veramente i dettagli.

Hai mai pensato di non farcela, di mollare? Sì, a volte. Quando sono uscita dalla permanenza in ospedale ho passato dei mesi molto pesanti perché la pelle tirava, mi sentivo intrappolata dietro ad una maschera di gomma e non riuscivo a mangiare, a parlare, non riuscivo a fare nulla. Sentivo dolore. E, quindi, a volte ero molto giù ed ero sfinita fisicamente. Di conseguenza l’umore non mi seguiva. Invece, appena ho cominciato a stare meglio fisicamente, il buonumore è venuto da sé. Poi sono sempre stata circondata da persone che mi hanno fatto tanto bene, che mi hanno dato tanta energia positiva, che mi hanno dato la forza ed è stato fondamentale. E ho avuto tanta fede, ho pregato tanto.

Qual è il tuo rapporto con lo specchio? Il mio rapporto con lo specchio oggi è SUPER! Ho ricominciato a vedermi bella. Son sincera, non ho nostalgia del mio aspetto di prima. L’unica cosa che vorrei di nuovo è l’occhio, però piano piano ce la farò.

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Come e quanto ti ha aiutata “mostrarti” sui social? Mostrarmi sui social mi ha fatta sentire utile, ho dato un senso a quello che mi è successo, quantomeno può servire a qualcosa tutto questo. Tutto questo inizia ad avere un senso! E poi sicuramente mi ha aiutata umanamente perché mi è arrivata solidarietà da parte di tutto il mondo e questo NUTRE L’ANIMA, fa piacere all’anima.

Abbiamo diverse amiche che subiscono violenza psicologica perché ritenute MAI all’altezza per via di un corpo definito “non perfetto”. Un messaggio per loro. “Per questa domanda servirebbe una giornata intera per rispondere. La violenza psicologica non necessariamente parte per quel motivo. Però se vogliamo parlare in particolare di complessi di inferiorità perché si ha un corpo definito “non perfetto” possiamo dire che in realtà TUTTI non siamo perfetti. Anche quelli che si avvicinano approsimativamente alla perfezione non sono perfetti. Ed è l’imperfezione che ci rende così speciali. Io ero corteggiata ieri e che sono corteggiata oggi dagli uomini. Ed ho capito solo ora che non era il mio aspetto fisico ad attrarre le persone ma era la mia energia, era la mia personalità, la mia forte personalità. E oggi ho capito che vale la stessa cosa, anzi forse adesso addirittura piaccio più di prima per questo motivo. Si tratta di imparare a comprendere che noi attiriamo l’attenzione e la stima delle persone non perché siamo “perfetti” esteticamente ma per molto altro. Mi rendo conto che è difficile da spiegare perché, purtroppo, finché non sono arrivata anch’io a questo punto non ne avevo la più pallida idea di questo concetto, però oggi posso confermare che è assolutamente così. Alle persone arriva quello che noi sentiamo dentro. Io oggi mi sento bella e alle persone arriva questo… e il feedback è SUPERPOSITIVO“.

Grazie a voi e alla prossima!

Gessica Notaro

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INTERVISTA A LAURA ROMANO: PLURIPREMIATA DOPPIATRICE E ATTRICE ITALIANA!

Laura Romano è una pluripremiata doppiatrice e attrice italiana. Ma è anche una mamma, una moglie, una donna, una insostituibile amica di Curvy Pride!

Ha prestato la sua voce a Helena Boham Carter in Il discorso del re, a Flora Nicholson in Grace di Monaco, ad Aisha Tyler in Criminal Minds, a Mariska Hargitay in Law & Order, a Maura Tierney in E.R. – Medici in prima lineaa Laura Prepon in Orange Is the New Black e a centinaia di altri personaggi.

Ci piace la sua similitudine con le nostre due iniziative più famose: “il doppiaggio ha già fatto #Taglialataglia da molto tempo e abbiamo #SchiacciatoGliStereotipi”!

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Come è nata la tua passione per il doppiaggio? È nato prima l’amore per il teatro, poi il mio interesse si è allargato grazie a mio fratello Maurizio che, prima di me, aveva intrapreso la carriera del doppiatore. All’inizio alternavo le tournée teatrali alla sala di doppiaggio, per anni ho fatto la gavetta, fino al momento della scelta: doppiaggio o teatro.

Come si diventa doppiatori? Prima di tutto con tanto studio: esistono anche scuole di doppiaggio, poche valide, molte totalmente inutili… Ma la mia esperienza mi porta a consigliare uno studio ampio e approfondito dell’arte della recitazione e del mestiere dell’attore. Dopodiché si inizia con molta pazienza, chiedendo di poter assistere ai turni di doppiaggio e osservando per settimane, mesi, i professionisti al lavoro per capire i dettagli di una specialità che è molto tecnica e richiede estrema precisione. Poi si passa a fare i cosiddetti “turni di brusio”: sessioni di lavoro in cui vengono convocati i doppiatori meno esperti per coprire le voci di sottofondo di un film o di una serie oppure doppiare i figuranti che dicono solo una parola, una frase, un urlo in lontananza. Man mano che si acquisisce esperienza, i direttori iniziano ad affidare parti più consistenti e a convocare ai provini per i personaggi principali.

Quali sono le maggiori differenze tra recitare e doppiare? Questa domanda mi consente di chiarire un equivoco diffuso: recitare e doppiare sono la stessa cosa. Il doppiaggio è una delle specialità della recitazione. Per essere un buon doppiatore è necessario avere tutto il bagaglio di tecnica e talento che è indispensabile per fare del teatro o del cinema ad alto livello ma, in più, è richiesta una notevole disciplina e precisione per trasmettere tutte le emozioni di un personaggio, rispettando vincoli molto stretti: la lunghezza esatta e il ritmo delle battute, il movimento delle labbra, un tono di voce che aderisca perfettamente all’immagine che c’è sullo schermo. Non è possibile imitare l’originale, perché risulterebbe una caricatura priva di anima. Perciò dobbiamo ricreare tutta la gamma dei sentimenti espressa dall’attore, mettendo tutti noi stessi ma senza avere l’ausilio del corpo e delle espressioni del viso.

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A quale età si può iniziare? Qualcuno ha cominciato molto presto, da bambino. Sicuramente iniziare giovani aiuta, si è più duttili e rapidi nell’apprendimento. Ma è indispensabile non essere fagocitati subito dal mestiere, trascurando lo studio. In teoria si può iniziare anche in età avanzata, a patto però di essere già attori professionisti che desiderano cimentarsi in una specialità diversa e che hanno la pazienza di imparare tecniche nuove.

C’è un “personaggio” che hai doppiato a cui sei particolarmente legata? Sono legata a diversi personaggi: Abby di “E.R.“, Mary Lee di “Precious”, Anne di “Mommy“, Annalise di “Le Regole del Delitto Perfetto“… Forse perché sono quelli più lontani dal mio carattere. Resto legata alle emozioni positive o negative che quei personaggi mi hanno scatenato, metto nel mio bagaglio tanto materiale su cui lavorare per continuare a studiare.

Ha mai incontrato gli attori che hai doppiato? Mi è capitato solo una volta, la protagonista di una serie spagnola in occasione della conferenza stampa di presentazione. Ma ho uno straordinario ricordo dell’incontro con un regista: il geniale Lee Daniels, regista di “Precious”. Sembrava di essere in un altro film, dopo la proiezione dell’anteprima italiana ci siamo abbracciati e abbiamo pianto insieme, ringraziandoci reciprocamente delle emozioni che ognuno nel suo ruolo aveva trasmesso all’altro. Ogni volta che ci ripenso mi viene da piangere. Anche con Ferzan Ozpetec è stato un bellissimo incontro, felicissimo del lavoro che stavamo facendo su “Rosso Istanbul“.

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Una domanda probabilmente banale, ma la “taglia” del personaggio da doppiare influisce nella scelta del doppiatore o nell’intonazione della voce? Non è questione di taglia. Il timbro è legato principalmente alle corde vocali e la tecnica ti permette di utilizzare la voce con il sostegno di tutto l’apparato vocale. Quindi, usando bene gli strumenti, tutte le voci possono adattarsi a qualunque personaggio. La recitazione è fondamentale, anche per incollarsi alla taglia. In questo senso il doppiaggio è un’arte molto inclusiva, che cancella completamente i pregiudizi estetici. Per dirla con le vostre due iniziative più famose, il doppiaggio ha già fatto #Taglialataglia da molto tempo, abbiamo “schiacciato gli stereotipi”!

Laura, cos’è per te Curvy Pride? E’ un grande movimento culturale che ci sta aiutando a rimettere certi valori al proprio posto. Per me personalmente, Curvy Pride è stato la risposta ad un disagio che ho patito per un periodo della mia vita. Dai 16 ai 19 anni, quindi in un periodo di crescita molto particolare, ho avuto grossi problemi di salute. Dopo tre anni di ricerche, visite, cure inutili, abbiamo scoperto che avevo un adenoma surrenale. Nel frattempo però il mio corpo si trasformava: allo specchio non mi riconoscevo, ero gonfia, trasfigurata. Mi sentivo sempre più fuori posto rispetto a tutto. Mi chiudevo in me stessa ed ero sempre più triste. Le cure non funzionavano, le diete neppure. I rapporti con i ragazzi… Non ne parliamo nemmeno, mi vedevo orribile perciò pensavo che non avrei mai potuto piacere a nessuno. Ora mi rendo conto che gli stereotipi distorti della nostra cultura mi facevano percepire, accanto al vero problema di salute, un falso problema estetico che mi deprimeva inutilmente. Risolta la malattia grazie ad un intervento, ho ripreso in mano la mia vita! Mai più ho cercato di essere diversa, mai più ho desiderato mettermi a dieta. Ho cominciato a piacermi e a piacere agli altri per quello che ero, morbida e allegra a tavola. Mangio di tutto, meglio regalarmi un vestito che invitarmi a cena!!! Ed ho una salute di ferro! Per me curvy pride è l’inno alla vita senza stereotipi, in salute! 

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AMICI VIP – BARBARA COLA

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Barbara Cola.

Cantante e Attrice.

Non sposata.

Non ho figli.

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Chi è la donna che vedi nello Specchio? Vedo una donna.Onesta, leale, determinata, femminile.

Che donna sei? Sono in contatto col mondo dello spettacolo e quindi imparo a sviluppare volontà e obiettivi da raggiungere con correttezza professionale, impegno e senza fare uso di comode scorciatoie.

Come sei diventata la donna che vedi? La donna che vedo è diventata padrona dei propri sogni.

Cosa ami e cosa odi del tuo passato? Del mio passato non odio nulla, considero ogni fatto vissuto un’esperienza da far fruttare al meglio. Tendo a sviluppare l’amore e la passione per le cose che faccio e quindi se ci dovesse essere qualche piccolo rimpianto, lo allontanerei dedicandomi solo al presente.  

Ti piaci? Cosa ti piace di te? Di me? Quello che piace agli altri. La capacità di essere a contatto con le mie fragilità e nello stesso tempo usare la mia energia per trasformare tutto in comunicazione.

Cosa cambieresti invece? Cambierei la necessità di avere necessità di continui stimoli esterni per creare. La creatività è una mia urgenza personale che dovrebbe essere ispirata anche singolarmente. Detesto l’apatia di cui alle volte sono vittima.

Che rapporto hai con il tuo corpo? Generalmente non ho un rapporto facile col mio corpo.

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E con la bilancia? Io e la bilancia? Giornaliero quando sono sotto regime alimentare. Il che accade ciclicamente. Essendo spesso in viaggio sono costretta a frequentare alberghi e ristoranti sempre diversi e non sempre all’altezza di tali mie esigenze.

Come ci convivi con la taglia?  Con la mia taglia sono litigi continui.

Che cos’è la bellezza e quanto è importante per te? La bellezza è esteriore è un fatto molto impegnativo. Non dura per sempre ma la si può preservare adottando accorgimenti semplici, come uno stile di vita sobrio e senza eccessi. La bellezza interiore è importante e i nostri occhi se la portano sempre dietro come un oggetto prezioso.

Barbara e il cibo. Ho un lavoro dove energie creative e mentali e fisiche sono continuamente spese e quindi ho una fame eterna. Mi cibo così come penso. Probabilmente troppo.

A cosa non sai resistere, non solo a tavola? A tavola non sempre so resistere alle cose che fanno male. Non sono però, per fortuna, golosa di dolci.

A cosa non sai rinunciare? A vivere con entusiasmo ogni sfida.

Cosa piace agli altri di te e cosa piace a te degli altri? Cosa piace agli altri di me? Sarebbe una domanda da porre agli altri. Per quando riguarda ciò che apprezzo io degli altri posso essere più precisa: nel lavoro e nel privato, amo l’educazione e la riservatezza e il garbo. Qualità purtroppo molto rare oggi negli uomini come nelle donne.

Quanto conta il giudizio degli altri? Il giudizio si ferma spesso in superficie ed è uno “sport” diffuso. Io penso prima di giudicare. Molti non hanno nulla da fare e praticano giornalmente questa attività del giudicare grazie ai Social, alla Televisione etc… non mi piace. Io sono l’unico spietato giudice di me stessa.

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Cosa ti fa soffrire? Mi fa soffrire ogni abuso sui più deboli.

Quale aggettivo ti da più fastidio in relazione al tuo corpo? Un aggettivo che mi infastidisce in relazione al mio corpo? Nessuno.

Uomini e curve. Qual è la retta che li unisce? Gli uomini vanno dritti se la donna ha una cura maniacale per la propria forma fisica ai limiti dell’ossessione. Si fermano se la donna si prende cura di se con amore. Si innamorano della femminilità naturale.

Sei felice? Sono serena. La felicità è come ritornare bambini davanti allo stupore e io sono spesso stupita.

Cosa ti rende felice? Mi rende felice mangiare una buona grigliata di pesce sul mare.

Cosa ti manca per essere felice? Una borsa di Prada 😉

La donna in cui ti rispecchi di più. La donna in cui mi rispecchio? Tutte le donne volitive, generose, grintose ma femminili. Non amo “il gruppo” e sono una donna solitaria, attenta e curiosa. Questa curiosità mi salverà, forse e quando avrò qualche anno in più, continuerò spero in questa meravigliosa carriera che sto facendo, prendendomi cura più del mio cervello che delle rughe.

La canzone a cui ti senti più legata. Sono una professionista e sono vent’anni che canto tante canzoni. la domanda è difficile. Non mi affeziono quasi mai ad un brano per tanto tempo. Il pubblico lo fa. Però qualcuna è più sulla mia pelle. Attualmente sono in scena con “Romeo e Giulietta, Ama e cambia il mondo” prodotto da David Zard. Oggi mi emoziona interpretare “Il giorno del Si” e “Vedrai“, alcuni dei brani del personaggio che interpreto, Lady Capuleti. Anche “In amore“, cantata nel 1995 perchè mi ha decisamente cambiato la vita.

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Il film che ami di più. Amo i film. Direi che “Gran Torino” di Clint Eastwood mi ha rapito il cuore. Sono tantissimi i film pregiati. Il cinema è sogno, va da se e quindi limitare il sogno ad un solo Film è un delitto.

La frase che ti racconta. “Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni”

Cosa vedi davanti a te? Ho conosciuto Marianna qualche anno fa e siamo subito entrate in contatto energetico.Ti lascia riflettere.Spesso si sta anche in silenzio mentre provo un Outfit. Io apprezzo il silenzio perché mi permette di concentrare l’attenzione sul capo indossato e immaginandolo nelle occasioni di ogni giorno che il mio lavoro impone. Gli Outfit di Femme mi permettono di vestirei con gusto e una giusta originalità che non è eccentrica perché io amo il minimalismo anche addosso. Basta un po’ di pizzo una fantasia non violenta e una leggins di eco pelle e io sono Ok.

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Di qualcosa a te stessa. Musica, teatro. Barbara, te la suoni e te la canti. Ma lo fai molto bene 🙂

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