STEREOTIPI: QUANDO UN ADORABILE BEBÈ MORBIDOSO DIVENTA SOLO UN BAMBINO GRASSO

Nel Curvy Pride Blog sono stati pubblicati in 1o anni più di 500 articoli. Un caleidoscopio di argomenti, punti di vista, storie di vita, di amore, di amicizia. Alcuni li trovo particolarmente interessanti e mi ispirano pensieri e approfondimenti in un’ottica da Coach.

Milla Luna ha scritto alcuni articoli che sono stati pubblicati nel 2016. Ha raccontato di sé, della sua vita e di alcune caratteristiche che l’hanno resa un po’ speciale, possiamo dire unica. Ma come sempre, la condivisione delle esperienze, per quanto sia personale, trova sempre il modo di toccare qualche corda anche nostra. C’è sempre una similitudine, un pensiero, un vissuto anche nostro, in cui ci ritroviamo. Per questo le storie di vita ci piacciono tanto: sono le storie di tutti e dai cui tutti possiamo imparare qualcosa di nuovo.

Milla Luna, adorabile bebè con i rotolini

“La mia storia comincia dal principio, dalla nascita. Il primo dono che tua madre ti fa nel momento in cui vieni al mondo è il tuo primo pasto. Questo da solo basterebbe a chiarire quanto importante sia il cibo e ciò che rappresenta per chi lo dà e chi lo riceve. Fra te e la tua mamma è il primo momento di condivisione reale, quando non sei più una sfocata immagine che galleggia nell’amniotico limbo acquoso del pancione, ma una personcina viva e palpitante da amare e nutrire. E questo mia mamma lo ha fatto con zelo! 

A casa mia non si è mai visto un omogeneizzato, nonostante fossero i tempi del boom economico e i prodotti per l’infanzia riempissero gli scaffali dei negozi. Mia mamma preparava frullati di filetto, minestrine iperproteiche al doppio parmigiano, pescetti spinati alla perfezione, verdurine di prima qualità cotte nei metodi più sani del tempo.

Il risultato di tutto quell’amore era una pargoletta rotonda come una mela con rotoli e rotoli di gambette! Quando mi scattavano una foto, guardavo curiosa e felice l’obbiettivo mentre mia mamma, orgogliosa e adorante, osservava le mie bellissime guanciotte e le mie manine piene di fossette. Bei tempi!

Quanto sono carini i bebè cicciotti?

Ecco l’inizio della storia di Milla Luna. Leggendolo, ho subito pensato che fino a una certa età essere rotondi, cicciotti e morbidi è sinonimo di salute e buona crescita, ma dopo un po’ quello che fino a pochi mesi prima era considerato un pregio diventa un problema. Non sto suggerendo di crescere bambini sovrappeso, la salute è sempre il bene più importante. I bambini sono seguiti dai loro pediatri, che danno consigli e linee guida anche alimentari ed è giusto attenersi a ciò che dicono gli esperti. Sto dicendo che noi genitori abbiamo una grande responsabilità! Non solo quella di crescere i figli nel modo migliore possibile, ma anche aiutarli a crescere con una buona autostima, senza incasellarli in uno stereotipo.

Ho sentito genitori parlare dei loro figli “cicciottelli” in modo dispregiativo, e a volte anche davanti ai bambini stessi. Passare da che belle gambette morbidose a devi mangiare di meno perché hai le gambe grasse è un attimo. E per i bimbi è destabilizzante, se non traumatico.

Anche lamentarci di noi, di come siamo fatti e di quanto vorremmo dimagrire quando i bambini ci ascoltano non è sano. Cresceremo figli che si fanno mille problemi! Aiutiamoli ad essere in salute, stimolandoli a fare attività fisica per il loro piacere, proponendo pasti equilibrati, preferendo attività che portino a muoversi anziché stare fermi ore sul divano. Offriamo loro la possibilità di stare bene, riconoscendo che siamo tutti diversi. Che un compagno più grasso o più magro non va guardato con disgusto, non va preso in giro, non va bullizzato. Insegniamo loro che la diversità è normale. Ognuno ha la sua storia, le sue abitudini, i suoi tratti genetici. Facciamo del nostro meglio e cresceremo figli più sereni e adulti più felici.

Nel prossimo articolo troveremo Milla Luna alle prese con la scuola. A presto! Fabiana

Questo articolo è stato scritto dalla socia e staff Fabiana Sacco che dedica parte del suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutte le socie e i soci che che credono nell’Associazione Curvy Pride – APS impegnandosi nel volontariato.

Fabiana Sacco è stata consulente di bellezza per più di 25 anni nei quali ha raccolto le confidenze, le paure e i sogni di centinaia di donne. Il suo cammino di crescita l’ha portata a diventare una Coach e il suo lavoro è aiutare tutte le donne a ri-trovare la loro autostima e sviluppare i loro talenti, indipendentemente dalla fisicità.
“Curvy Pride rispecchia alla perfezione i miei valori ed esserne membro è per me un onore, tutte insieme cambieremo il mondo!”
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SE LO FAI PER GLI ALTRI NON SARAI MAI ABBASTANZA

Per la rubrica CURVY PRIDE ANTOLGY proponiamo questo articolo scritto dalla nostra amica Estela, datato ottobre 2016. Buona lettura!

Mi chiamo Estela Regina e non sono mai stata una ragazza magra. Fin da bambina avevo i rotolini e le gambe morbide e a mia mamma piacevano tantissimo, le mordeva in continuazione! Non ho mai dato importanza a questo fatto perché correvo, giocavo e ridevo; a 4 anni ballavo la samba -sono brasiliana- ed ero una bambina moooolto felice.
Iniziai le elementari in Brasile, e lì iniziarono i miei problemi: i compagni non volevano giocare con me perché ero grassa, buttavano a terra la merenda che mia nonna mi preparava con tanto amore e mi dicevano che dovevo mangiare di meno per non scoppiare.
Mi buttavano addosso i sassi dicendo che rimbalzavano.
A 9 anni mi sono trasferita in Italia, dato che mio papà era qua già da un po’.
Pensavo che qua avrei ricominciato e nessuno mi avrebbe preso in giro ma così non fu.
Un giorno un ragazzo mi spinse giù dalle scale dicendo che ero una palla e dovevo rotolare, e durante la ricreazione i bulletti, nascosti dalle maestre, mi calciavano la pancia e le gambe.
Mia mamma dopo un po’ si ammalò -oggi sta meglio per fortuna- e dovette tornare in Brasile per operarsi con urgenza. Durante i40 giorni in cui è stata in Brasile mi è successo di tutto e sono ingrassata 25 chili.


Nemmeno alle medie le cose cambiarono e venivo presa di mira anche dagli insegnanti che mi davano della cicciona davanti agli altri che ridevano e si prendevano gioco di me.
Per anni mi sono tagliata per esternare il dolore che avevo dentro, dolore che gli altri mi avevano causato.

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Dopo un po’ mi è stata diagnosticata la depressione e di conseguenza l’obesità grave dato che il cibo era la mia consolazione e a ogni boccone che facevo piangevo tantissimo ma per me era l’unica ancora di salvezza. 
Mi sentivo uno schifo, sporca, grassa  e un peso per i miei genitori che nonostante tutto mi sono sempre stati accanto, soprattutto mia mamma.
Alle superiori le cose sono cambiate: ho fatto amicizia, uscivo, ho trovato persone che mi volevano davvero bene e non mi giudicavano per quello che ero fuori.
Io però ancora non mi amavo perché non mi accettavo per paura del giudizio degli altri.
Ora sono molto più felice con me stessa, penso che comunque dovrei dimagrire qualche chilo non per un fattore estetico -perché mi accetto benissimo così ora- ma per la mia salute non per compiacere agli altri.
Non riesco a mandare giù il fatto che qualcuno giudichi una persona con qualche chilo in più come una sedentaria e che non fa nulla, una persona obesa è così perché l’unica cosa che in quel momento aveva per sfogarsi era il cibo.
Quando mangiavo per annegare le mie sofferenze ogni parte del mio corpo faceva male, ma il male e il dolore che avevo nel cuore e le brutte parole che avevo in testa facevano ancora più male.
Oggi sto bene, ho un buon rapporto con il cibo e mi piacciono le mie forme, sono curvy e ne vado fiera.

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Penso che qualsiasi persona che in questo momento sta vivendo qualcosa di simile non si deve arrendere e chiudersi in casa come facevo io. Le capisco, so quanto fa male sentirsi una nullità, ma quando ti scopri e vedi che in te non esiste nessun marciume e che sono stati gli altri a fartelo credere dimagrisci di 50 chili.
Quindi credete in voi stesse, nelle vostre qualità e capacità. Nulla è impossibile e se proprio si vuole dimagrire lo si deve fare per se stessi e per la salute. Perché se lo fai per gli altri non sarai mai abbastanza.

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Grazie a tutte le persone che dedicano il loro tempo alla crescita del CURVY PRIDE BLOG, impegnandosi nel volontariato.

Curve allo Specchio: Francesca Luisi

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Francesca Luisi è aquilana e ama incondizionatamente la sua montagna: il Gran Sasso! Scrive sul suo blog www.noidonnecurvy.altervista.org e fino a prima di partire per la Spagna cantava nel coro “Complesso vocale e strumentale Giuseppe Vallaperti“, che fa parte dell’Associazione Organistica Aquilana, e anche nel Coro Diocesano diretto da Luciano Bologna, direttore d’orchestra e mastro organista.

Bella, ironica, piena di vita! Ecco a voi Francesca!

Chi è la donna che vedi nello Specchio?

Sono io! 🙂

Che donna sei?

Una donna forte.

Come sei diventata la donna che vedi?

Vivendo, attraversando e superando tante difficoltá.

Cosa ami e cosa odi del tuo passato?

Amo il posto dove sono cresciuta, il mio paradiso che è L’Aquila ed il Gran Sasso. Odio… nulla, nonostante tutto, forse un po’ di rancore ancora c’é per la mia infanzia, per le cattiverie ricevute, per la mancanza d’amore, ma l’odio l’ho superato.

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Ti piaci? e cosa ti piace di te?

Mi piaccio abbastanza, ciò che più mi aggrada è il mio viso.

Cosa cambieresti invece?

L’addome é la parte che mi mette di piú in imbarazzo specie a nudo, poi le gambe, mi piacerebbe avere delle gambe slanciate ma le mie sono grosse anche di ossatura quindi tozze… XD

Che rapporto hai con il tuo corpo?

Ancora conflittuale, ma ci stó lavorando.

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E con la bilancia?

Pessimo!!!

Come ci convivi con la taglia?

Con la taglia abbastanza bene se non fosse per la frustrazione al momento di dover comprare un pantalone o un abito perché ho difficoltá a trovare qualcosa che mi piaccia, che mi vada e che non abbia dei costi esagerati. Secondo le nuove taglie anoressiche di oggi porto la 52 L (ci boicottano sempre piú perché fino a qualche anno fa avevo la stessa circonferenza ma portavo due taglie meno. E le scarpe pure, sono passata da 39 a 40-41 come ve lo spiegate?).

Che cos’è la bellezza e quanto è importante per te?

Questa citazione la dice lunga su come la penso “Dopo aver abbandonato tutte le cose superflue, l’uomo può finalmente impadronirsi dell’eleganza. E’ così che scopre la semplicità e conosce la vera concentrazione: quanto più semplice e sobria sarà la sua figura, tanto più bello ed interessante apparirà agli occhi degli altri”. Cit. Paulo Coelho

So che suona troppo virtuosista e falso dire semplicemente che la bellezza é ció che si ha dentro, ma credo sinceramente che la bellezza fisica sia secondaria, perché normalmente si tratta di qualcosa di oggettivo per via degli stereotipi imposti dalle masse. Esiste poi la bellezza soggettiva, non so, ad esempio quella persona che ci piace si muove in un certo modo, ha un certo carattere, parla in un certo modo, ha un suo stile, un suo odore, un suo aspetto fisico, che noi troviamo attraente, la sua voce, é quella la bellezza. La bellezza é ció che personalmente ad ognuno di noi fa stare bene. E per ognuno é differente.

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Tu… e il cibo?

Io… e il cibo… Quando ero bambina mangiavo tanto, troppo, era una forma nervosissima di abbuffarsi con qualsiasi cosa, non si trattava di bulimia ma di vero e proprio sfogo attraverso il cibo, ero molto sola ed ero grassa e piú ero grassa, piú ero sola. Da piú grande ho fatto mille diete con il conseguente effetto a fisarmonica, grassa, magra, robusta, grassa magra, robusta. Il problema era che appena ricominciavo a mangiare normale, rimettevo tutti i chili che avevo perso, se non di piú.

Amo mangiare, come tutti, il cibo é nutrimento per prima cosa é una medicina per il corpo, ma é anche gioia, piacere e appuntamento sociale. Oggi ho trovato la mia dimensione, avendo piú di un’intolleranza alimentare evito determinati cibi che mi gonfiano e mi fanno star male, per il resto mangio frutta, verdura, pesce, uova, formaggi di pecora, legumi, tofu, riso, prodotti senza glutine, quasi non mangio la carne.

Non sono vegana ne vegetariana ma amo molto gli animali, sono cresciuta a contatto con molti di essi, sono come fratelli per me e forse é per questo che la carne mi ha sempre fatto un pó schifo. In Linea di massima sono passata da mangiarne sempre meno a quasi non piú. Evito di mangiare fritti e robe troppo pesanti e non mangio molto i dolci visto che non tollero il grano ed il lattosio e comunque mi attira piú il sapore salato. Quando mi permetto l’uscita mangio quel che mi piace, se una sera mi va di mangiare cinese, lo mangio. Prima ero sempre a dieta, sempre triste e comunque mai in peso forma per piú di un breve periodo.

Secondo i dottori sono obesa e quindi mangio, dico bugie insomma. Sinceramente anche grazie a quest’ultimi avevo un rapporto pessimo con il cibo ed ho faticato tanto per stare bene, oggi ho deciso di accettarmi come sono anche se la strada é lunga. Una vita di diete? non la auguro a nessuno, deprimente.

A cosa non sai resistere, non solo a tavola?

A tavola non resisto alla pizza o ad uno spaghetto alle vongole, li adorooo!!! Nella vita non resisto al richiamo di cantare, al bisogno di vedere la mia montagna, a coccolare il mio piccolo Miky.

A cosa non sai rinunciare?

Alla mia cittá e alla montagna che la circonda. Al mio amore. Alla mia famiglia. Al canto. Al mio cane.

Cosa piace agli altri di te e cosa piace a te degli altri?

Credo che chi mi apprezza lo fa perché sono solare (cosí dicono) e piena di energia, perché sono molto sincera, quasi imbarazzante direi. Se penso una cosa te la dico, se provo qualcosa lo dimostro, se voglio o non voglio qualcosa mi comporto di conseguenza, con me non hai brutte sorprese, non tradisco. So ascoltare e mi piace aiutare a modo mio se posso. Sono molto consapevole di me stessa e dei miei difetti e pregi. A me piacciono le persone sincere, umili e forti. Inoltre mi piacciono le menti aperte e con grande cultura personale (non parlo solo di cultura sui banchi), menti poetiche, artistiche o geniali, persone con cui poter parlare ore senza farsi il problema della differenza di princípi e di gusti, ma con la certezza di apportare ad entrambi un’espansione del livello di coscienza.

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Quanto conta il giudizio degli altri?

Anche se vorrei dire che non conta poi mi ritrovo nella vita di tutti i giorni a dover fare i conti con la sensazione che si prova ad essere giudicati, osservati. Prima contava tantissimo, mi mandava in depressione. Ora non conta nel senso che se voglio fare qualcosa o essere ció che sono, esprimermi, me ne sbatto del giudizio altrui, ma conta perché mi feriscono le critiche non costruttive o il giudizio gratuito e non richiesto sul mio fisico.

Cosa ti fa soffrire?

Eeeh… tante cose.

Quale aggettivo ti da più fastidio in relazione al tuo corpo?

Grassa.

Uomini e curve. Qual è la retta che li unisce?

In che senso scusa? XD

Sei felice?

Ni (si e no).

Cosa ti rende felice?

Le stesse cose che amo ed a cui non posso rinunciare.

Cosa ti manca per essere felice?

In questo momento mi manca il poter essere con il mio amore a casa mia e fare ció che amo accanto alle persone che amo. Sono all’estero, scelta fatta da lui per lavoro, ma ció mi rende infelice.

La donna in cui ti rispecchi di più?

Non c’é, non mi sono mai rispecchiata in nessuna. Ammiro molto alcune donne per le loro menti brillanti, il loro genio o per la loro bellezza, ma rispecchiarsi vuol dire sentirsi uguali a qualcun’altro e non mi sembra di essere uguale a nessuna ne loro lo sono ad altre, siamo tutti unici. Magari un po mi rispecchio in mia madre perché ho il suo viso ed i suoi geni. 😉

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La canzone a cui ti senti più legata?

Troppo riduttivo, vado in confusione. Comunque c’é un brano che potrei ascoltare e riascoltare all’infinito senza stancarmi e che mi fa provare sensazioni molto forti ed é la Nocturne op. 9 N. 1 B minor di Frédéric Chopin.

Il film che ami di più?

Idem, come per la canzone, piu di uno, ma se proprio devo scegliere uno dei miei preferiti é “Io sono leggenda” ma solo uno…

La frase che ti racconta?

Mi sono liberato di tutto cio’ che non mi faceva stare bene: cibi, persone, cose, situazioni e da tutto ció che mi tirava verso  il basso allontanandomi da me stesso. all’inizio lo chiamavo “sano egoismo”, ma oggi so che questo é amore di sé.” Charlie Chaplin

Cosa vedi davanti a te?

La vita.

Di qualcosa a te stessa.

Ti voglio bene stupida testona!

Curve allo Specchio: Francesca Sanzo

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Francesca Sanzo è una donna meravigliosa. È nata e vive a Bologna e gestisce il blog  Panzallaria, dove racconta aneddoti legati alla sua vita. Tra le miriadi di attività in cui è coinvolta, ci tengo a parlarvi del suo incredibile libro “102 chili sull’anima: la storia di una donna e della sua muta per uscire dall’obesità”  – Edizioni Giraldi. Leggetelo! Vi assicuro, vi lascerà il segno.

Nel frattempo… vi presento Francesca!

 

Chi è la donna che vedi nello Specchio?

Francesca, una donna che agisce il cambiamento ogni giorno.

Che donna sei?

Solare, ombrosa, molto caparbia, chiacchierona, curiosa: una donna che si impegna ogni giorno per imparare qualcosa.

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Come sei diventata la donna che vedi?

Sono il frutto di tutte le mie esperienze, quelle positive ma anche quelle negative e del tipo di scelta che ho agito per affrontare ognuna di esse.

Cosa ami e cosa odi del tuo passato?

Ho finalmente capito che il passato è un punto che non si può cambiare e posso agire solo sul presente, quindi tendo a non farmi questa domanda. Sicuramente amo la passione che ho messo in ogni cosa, odio la paura che mi ha frenato troppo spesso.

Ti piaci? E cosa ti piace di te?

Mi piaccio moltissimo: mi piace il mio approccio al mondo, mi piace il mio corpo che mi sono conquistata con grande fatica e determinazione.

Cosa cambieresti invece?

A parte il fatto che mi dispiace essere miope, non cambierei proprio nulla: sono io, diversa da chiunque altro e per questo speciale in ogni dettaglio.

Che rapporto hai con il tuo corpo?

Attualmente ho un ottimo rapporto con il mio corpo: sono uscita dall’obesità un anno fa, con un lungo percorso di rieducazione all’amore per esso che mi ha portato a perdere 40 chili e a riavvicinarmi allo sport. Lo curo, cerco di volergli bene e penso che sia uno strumento necessario per fare quello che voglio fare, così, come si farebbe per un’auto indispensabile a viaggiare, lo tratto molto bene.

E con la bilancia?

Come tutte le ex obese, ho un rapporto molto stretto con la mia bilancia: mi peso ogni mattina e se non lo faccio, mi rimane un po’ di inquietudine, perché sono un’anima tossica, portata un po’ alle fissazioni 😉 Oggi la mia bilancia “mi vuole bene”, ma non è sempre stato così. Quando pesavo 102 chili non mi misuravo mai, come se fosse solo la bilancia a potere confermare, concretamente, che avevo superato il limite (e non di bellezza, di salute).

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Come ci convivi con la taglia?

Oggi benissimo, indosso una 42 e non ho particolari problemi a vestirmi: un tempo non entravo nei negozi perché non trovavo mai qualcosa che facesse al caso mio e di conseguenza non mi curavo più: un brutto circolo vizioso che impedisce alla persone “over” di acquistare il giusto equilibrio per accettarsi davvero.

Che cos’è la bellezza e quanto è importante per te?

La bellezza è nello sguardo di chi guarda, per ciò anche nello sguardo in cui ci guardiamo: se noi per prime riusciamo a valorizzare noi stesse, a sentirci belle per la nostra unicità, anche gli altri ci vedranno così. La bellezza è un “vestito”: importante per farci sentire a nostro agio al primo appuntamento, ma non indispensabile per fare colpo davvero.

Tu…e il cibo?

Sono stata bulimica da adolescente e ho avuto per tanti anni un rapporto disfunzionale con il cibo, come racconto nel mio libro “102 chili sull’anima: la storia di una donna e della sua muta per uscire dall’obesità, edizioni Giraldi, il cibo è stato per molto tempo il mio migliore amico, ma non l’amico migliore. Mangiavo per rabbia e paura e sono ingrassata per questo. Oggi mangio per nutrirmi, per riuscire a correre (ho appena fatto la mia prima mezza maratona) e nuotare, per avere l’energia giusta per fare tutto quello che desidero.

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A cosa non sai resistere, non solo a tavola?

Non resisto a una serata con gli amici, a una nuotata in un bel mare, al sorriso di mia figlia e alla mia voglia di scrivere.

A cosa non sai rinunciare?

So rinunciare a tutto, ma non credo sia mai utile “rinunciare”, preferisco scegliere 😉

Cosa piace agli altri di te e cosa piace a te degli altri?

Sono piena di energie e motivante (piace agli altri). A me degli altri piace l’empatia (quando c’è).

Quanto conta il giudizio degli altri?

Fino a 2 anni fa ti avrei detto che contava un buon 70%, oggi ti dico che sono scesa al 40%, conta ma dipende molto da quanto sono convinta io di stare facendo quello che mi sembra più giusto.

Cosa ti fa soffrire?

Il distacco.

Quale aggettivo ti da più fastidio in relazione al tuo corpo?

Sciupata.

Uomini e curve. Qual è la retta che li unisce?

Bisognerebbe chiederlo agli uomini. Io posso dire che a me le curve al posto giusto piacciono un sacco e spero davvero di mantenere sempre le mie.

Sei felice?

A tratti.

Cosa ti rende felice?

Un sacco di cose, a seconda degli ambiti.

Cosa ti manca per essere felice?

Non lo so, non credo nella “felicità” come assoluta. La felicità può essere solo a momenti. In questo momento mi manca una spiaggia, un sole caldo e un massaggio, per essere felice 😉

La donna in cui ti rispecchi di più?

Me stessa.

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La canzone a cui ti senti più legata?

“You Learn” di Alanis Morisette

Il film che ami di più?

“Non ci resta che piangere”.

La frase che ti racconta?

Sono un puzzle di pezzi sparsi, ne manca sempre uno.

Cosa vedi davanti a te?

Incroci, occasioni, scelte, prospettive.

Di’ qualcosa a te stessa.

Non avere paura e continua a fare un passo alla volta!

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