ATELIER BARBARA COLOMBO: a MILANO, il nostro nuovo CURVY PRIDE POINT!

Barbara, ci descrivi brevemente la tua attivitàRealizzo abiti sartoriali su misura totalmente Made in Italy, partendo dal disegno fino al prodotto finito disegnando e creando per la cliente un modello unico, partendo dalla telina di cotone fino alla costruzione dell’abito.

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Come è nata la tua passione per lo studio e la realizzazione di abiti da sposa? Disegno abiti da sposa da sempre, da quando riesco a ricordare e da quando ho imparato a tenere in mano una matita. Ho sempre fatto questo! I miei disegni sono sempre stati abiti da sposa o da cerimonia. E’ una passione che ho da sempre, anche da piccola. Ho mille foto in cui sono in estasi davanti alle vetrine dei negozi di abiti da sposa..

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Avviare un’attività di “artigianato” per realizzare prodotti “unici”, è stato complicato? Onestamente molto e lo è ancora oggi. La difficoltà maggiore è farsi conoscere e far capire alle persone davvero cosa fai e chi sei in modo che si affidino a te. Devi trasmettere il messaggio che fai qualcosa di diverso dagli altri e che sei esattamente ciò che appare.

Quando è difficile far capire alla clientela il lavoro che sta dietro ad ogni tuo abito? La nostra generazione ha perso l’abitudine all’artigianato, all’andare dalla sarta per ordinare un abito. Siamo ormai abituati a trovare tutto nei negozi e subito. Per questo  motivo far capire alla mia generazione anche le tempistiche oltre che la qualità di ciò che facciamo è sempre più difficile. Il nostro prodotto si vede, una volta che la ragazza entra in Atelier e vede come lavoriamo e solo la cura dei dettagli che mettiamo anche solo nel creare il campionario capisce la differenza di ciò che ha davanti, ma purtroppo nella maggior parte dei casi oggi quello che conta è la comunicazione e attraverso quella per noi artigiani e difficile far vedere la differenza.

Curvy, una parola di cui forse si abusa, e di gran moda, in cui ragazze e donne con forme morbide si ritrovano: hai deciso di dedicare il tuo lavoro anche a chi non sta in una 44. Quali sono i modelli più adatti alle curvy? Più  che di modelli adatti si parla di come è fatto l’abito e della struttura che lo compone. Certo per alcuni modelli bisogna essere ben proporzionate ma non necessariamente non curvy. Il modello a sirena per esempio è un classico esempio di uno di quei modelli che stanno molto meglio a chi a le forme che a chi non le ha. Ogni corpo è a sé stante. Tutti abbiamo dei difetti e dei pregi fisici, anche chi non è curvy, vuoi solo per un difetto di postura semplicemente o per qualche “ciccetta”. E’ per questo che gli abiti devono essere su misura e pensati apposta per ogni fisicità. Non si può generalizzare o standardizzare un capo da sposa. Siamo tutte diverse e quindi ogni obito deve essere pensato appositamente per ogni ragazza.

Realizzi anche abiti per “le invitate”?  certo e anche per le bimbe, che di solito si abbinano alla mamma. Le invitate è un altro campo poco considerato ma molto interessante e tutto viene sempre fatto in maniera esclusiva e diversa, sempre a livello sartoriale.

Cosa ami della tua attività? Amo questo lavoro soprattutto la sua parte romantica, quando disegno un abito per una sposa devo esprime tutto ciò che è la sposa stessa, la sua personalità, la donna che è. Devo farla sentire al meglio per quel giorno! Quando una sposa indossa nel suo giorno l’abito che ho pensato e creato per lei è come se io fossi li, se fossi parte di quel sogno e avessi aiutato a realizzarlo, è questa la parte che mi piace di più.

La soddisfazione più grande da quando lavori? La soddisfazione arriva dalle mie clienti, quando un matrimonio è andato bene la mia sposa è contenta e il giorno dopo mi manda un messaggino ringraziandomi. Quella è la più grande delle soddisfazioni, aver contribuito a rendere quel giorno speciale, è questa la soddisfazione più importante.

Dimmi 3 “consigli d’oro” per una sposa alla ricerca del suo abito da sogno? Prima di tutto deve sempre tener presente chi è, perché l’abito la deve rappresentare, quando l’abito è giusto lo si sente nella pancia (ovviamente più riuscite a trasmettere a chi vi aiuta come siete e cosa avete in testa più sarà facile aiutarvi a creare/trovare il vostro abito!). L’altra cosa importante è come viene realizzato l’abito. L’ideale sarebbe un su misura e Made in Italy ma, se per esigente di budget non potete, tenete sempre presente che, seppur vero che un abito dura un giorno, è un ricordo per la vita! Dategli il valore giusto. Altrimenti negli anni vi rimarrà un piccolo rimorso, soprattutto quando vi rivedrete nelle foto. Mi raccomando, cercate sempre il giusto compromesso.

A cosa una sposa non deve mai rinunciare? Non deve mai rinunciare all’abito dei suoi sogni, quel giorno è importante e l’abito è parte di voi, è l’espressione di ciò che siete e non dovete mai rinunciare a essere voi stesse. Deve essere amore come quello per il futuro sposo. 😛

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Perché hai deciso di diventare un Curvy Pride Point? Sono sempre stata vicino a questa causa, è ciò che combatto da tutta la vita. Gli ideali del movimento curvy sono ciò in cui credo e ciò che promuovo con la mia azienda. So in prima persona cosa si prova. Da ragazza, curvy, sono sempre stata offesa, maltrattata e derisa. Ciò non è bello ed è molto difficile da superare da soli se non hai persone accanto. Questo fa l’Associazione Curvy Pride: essere accanto a tutte quelle persone che per il loro aspetto fisico, di qualsiasi tipo esso sia, vengono prese di mira. Che tu sia diversa da quello che vogliono farci passare come canone di perfezione non ha nessuna importanza, l’importante è che tu sia una persona sana e contenta di te stessa. Questo è un messaggio molto importante di cui sono promotrice da sempre e che voglio aiutare a promuovere.

Quanto è importante l’aiuto reciproco per imparare ad amarsi? E’ molto importante, tutti siamo insicuri su noi stessi, il mondo in cui viviamo ci bombarda sempre di messaggi negativi, ci fa sempre sentire inadeguati o diversi, quello che però bisogna imparare è che diversi non è per forza un aggettivo negativo. Bisogna credere in noi e avere persone vicine che lo fanno per noi nel momento in cui noi non lo facciamo più molto bene. Questo è fondamentale.

Se dico DONNA? Femminilità , eleganza, forza, determinazione e carattere, tutto ciò che deve essere una donna oggi.

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ATELIER BARBARA COLOMBO

Abiti da sposa su misura, cerimonia e bimba

Via Tortona, 10 – Milano

 

 

 

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MONICA BURRASCHINI e le sue passioni: il gruppo CURVY RE-LOVE-TION e la FOTOGRAFIA!

Monica, ti conosciamo come la “colonna portante” del gruppo CURVY RE-LOVE-TION. Potresti riassumere in poche parole cos’è e di quali tematiche si occupa? Curvy ReLOVEtion è un gruppo nato con l’intenzione di accogliere donne di ogni fisicità, ma si rivolge ovviamente e principalmente a donne con le curve con lo scopo di insegnare loro ad accettarsi.
Spesso ho avuto modo di conoscere donne con gravi insicurezze e con un vissuto molto problematico a causa del peso, del rapporto conflittuale con il proprio corpo in relazione alla società in cui viviamo, in cui GRASSO sembra significare brutto, sbagliato, inadeguato.

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Perché sono presenti solo donne nel gruppo? Sono presenti solo donne perché il gruppo è nato come un salotto in cui conversare in modo molto intimo e confidenziale. Spesso ci capita di condividere storie toccanti, problematiche legate alle relazioni o più semplicemente foto in cui veniamo ritratte “senza filtro”, cosa che spesso ci riesce difficile in presenza di uomini. Cerchiamo di tutelare questa piccola oasi tutta al femminile per avere sempre un posto sicuro dove stare fra Amiche.

Quanto impegno richiede la gestione di un gruppo così intimo e profondamente emozionale? Il gruppo è stato voluto e creato da un’altra ragazza che ben presto si è dovuta avvalere della collaborazione di altre due persone per la gestione, fra le quali anch’io. Nel giro di un anno mi sono ritrovata come unica amministratrice mentre il gruppo cresceva giorno dopo giorno. L’impegno e la costanza per portarlo avanti sono stati davvero tanti. Gestire un gruppo di più di 500 donne (DIVENTATE OGGI CIRCA 800) non è stato sempre semplice, ha comportato una componente emozionale molto forte e un’attenzione continua, 24 ore su 24.
Fortunatamente “Il Gruppo” è sempre stato molto coeso, ragazze che come me sono entrate a farne parte fin dall’inizio mi hanno sempre aiutata nella gestione, proponendo spesso nuove idee. Esiste infatti un regolamento che aiuta tutte a vivere all’interno di Curvy ReLOVEtion con partecipazione, continuità ed interesse con giorni a tema e argomenti con cadenze settimanali. Fra tutte le persone che mi hanno affiancata ho scelto di “ufficializzare” il ruolo di due in particolare per starmi accanto come amministratrici. Con Erica Cavaliere e Valentina Trovato c’è stato immediatamente affiatamento e sintonia e il gruppo è decollato.

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Quanto è importante l’aiuto reciproco per imparare ad amarsi? Io credo che sia FONDAMENTALE. Parlando della mia esperienza, in Curvy ReLOVEtion ho trovato una cura a tante delle mie problematiche. Amarsi non è semplice, anche dopo anni di quotidiano impegno, ci sono giorni in cui guardarsi allo specchio diventa difficile e doloroso. Condividere il nostro malessere, esteriorizzare il nostro senso di inadeguatezza, il nostro sentirci discriminate è tanto faticoso quanto terapeutico. Nel gruppo non c’è giorno in cui non ci sia qualcuno pronto a sostenerti, che capisce perfettamente quello che provi, che sta vivendo o ha vissuto la stessa sensazione. C’è sempre, SEMPRE, un’altra donna pronta a tenderti la mano.

Cosa ti spinge a continuare e a infonderci tanto amore e dedizione? Rispondere a questa domanda non è semplice… forse perché sento fortissimo il senso di appartenenza a questa che è diventata una famiglia. Non mi sento  leader ma parte del gruppo. Spesso uso la frase “vi mando un abbraccio che vi prende tutte” ed è così che realmente vivo la quotidianità di questo posto, sento il calore di  un abbraccio virtuale che infonde forza e coraggio, a me per prima.
Poi ho incontrato persone davvero incredibili, ho instaurato amicizie di un’intensità impensabile. Alcune le ho conosciute di persona, altre le incontrerò prima o poi. Sono doni impagabili, un regalo che la vita mi ha offerto.

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Però, Monica, non sei solo “CURVY RE-LOVE-TION”. Qual è la tua professione? Esatto. La mia professione in realtà è sempre legata alle emozioni e ho la fortuna di lavorare con un mezzo in grado di trasmetterle. Sono una fotografa. Da 5 anni faccio parte dello studio FLASH ARTE, con Lorena Cabrelle che coltiva questo progetto da 15.  Ci occupiamo di fotografia a 360° ma principalmente siamo fotografe matrimonialiste.

Cosa ami della tua professione? Amo il potere straordinario di creare ricordi, di cogliere sfumature e dettagli e di renderli tangibili. Amo il contatto con le persone e il poter vivere da vicino eventi emozionanti come il matrimonio. Amo riuscire a trasmettere attraverso la fotografia ciò che vedo e che soprattutto “sento”.

La soddisfazione più grande da quando lavori? La soddisfazione più grande è sicuramente quella di ARRIVARE alle persone. Un episodio avvenuto proprio qualche settimana fa è stato quello in cui la sposa, a fine giornata, ci ha congedate abbracciandoci in lacrime, commossa per la gioia di aver scelto noi. Non smetteva di ripetere che avrebbe fatto carte false per averci nel Loro giorno perché (testuali parole) abbiamo un qualcosa di speciale che non sapeva definire, ma che si sente, si avverte. Siamo tornate a casa stanchissime, come sempre, ma con il cuore pieno.

Consigli per una coppia di sposi alla ricerca del fotografo giusto? Oltre ad un discorso di competenze (noi siamo fotografe certificate ANFM, Associazione Nazionale Fotografi Matrimonialisti), credo che sia fondamentale affidarsi a qualcuno che sia fortemente empatico e che sappia osservare non solo con gli occhi. Una giornata come quella del proprio matrimonio è carica di emozioni, ma anche di dettagli, di attimi, di gesti, di sorrisi che durano pochi istanti. Quello che noi facciamo è ESSERCI in quei momenti.

Una foto che non deve mai mancare come ricordo del proprio matrimonio? Una delle foto che non ci facciamo mai mancare è lo sguardo dello sposo all’ingresso della futura moglie. In quel momento l’attenzione è focalizzata sulla sposa, tutti stanno guardando lei avanzare con il cuore in gola. Noi amiamo dare spazio anche all’emozione dello sposo, che spesso ha un’espressione che è un mix di gioia, stupore, adorazione, agitazione, timore, innamoramento, commozione, tensione, e mille altre sensazioni che si ripeterà raramente nella vita (o perlomeno non con tutte queste emozioni insieme). 

Un consiglio speciale per una sposa curvy affinché resti innamorata delle immagine delle sue nozze? Io consiglio a tutte le spose e in particolare alle spose curvy di godersi la giornata senza pensare a null’altro che alla propria felicità. Non fatevi problemi per il vestito o il trucco o l’acconciatura. Vi dovete sentire belle, per voi stesse. Se sentite di essere esattamente come desiderate allora dimenticate qualsiasi possibile giudizio. Il vostro sorriso sarà il sole dell’intera giornata, anche nelle fotografie!

Per concludere. Monica, se dico DONNA? Donna. Che incredibile meraviglioso universo. Donna, guerriera sensibile. Tutto il resto è dentro ognuna di noi. 

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FLASH ARTE SNC

via Mazza, 1

Gavirate (VA)

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