VOCE DEL VERBO DIS-FUNZIONALE- SCHEGGE NEL CUORE

Con la parola disfunzionale si intende ciò che non corrisponde ai propri compiti o fini. Io direi più ciò che fa male. Esistono rapporti che ci causano ferite indelebili. I momenti difficili e i periodi dolorosi ci fanno cambiare. In questa rubrica vi racconterò alcune storie di vita di chi, in qualche modo, ce l’ha fatta.

La storia di Lei

“Schegge nel cuore

Me n’è entrata una in una giornata di sole

È rimasta incastrata togliendomi il buonumore

Non è grande, ma si è infilata tra le pieghe.

Si sposta, si muove, schiaccia un po’ l’acceleratore dell’emozione, poi si ferma; non la sento più e sembra che io possa ricominciare a respirare, ma appena rido troppo, lei torna su e mi ricorda il dolore.

Schiava di schegge, questo sono. A volte consapevole, forte a momenti, ma poi il frullatore di schegge sparpaglia tutto il mio sano colore e lascia accozzaglie di emozione.

Sei la scheggia che lasciato gli scheletri tra le finestre del cuore”

Per tutta la vita LEI ha cercato ossessivamente l’amore, anche da bambina. Si innamora delle sue compagne di scuola, di quelle del liceo, poi di quelle dell’università. Non si rende nemmeno conto che la società la vuole guidare da un’altra parte perché LEI segue il suo cuore, la cosa più vera e onesta che si possa fare.

All’inizio ci ha provato a dare alla sua famiglia la gioia di portare a casa il classico bravo ragazzo, quello che tutte le mamme vorrebbero trovare sotto l’albero di Natale per la propria figlia. Ma non ci riesce, non ce la fa a fingere con se stessa, figuriamoci con gli altri.

Crescendo vive varie storie con ragazze, tutte molto stabili e durature. Due, tre anni sempre con la stessa: una media lunga per una ragazza giovane. Ma non capisce cosa le manchi. Qualcosa non va, se lo chiede per molto tempo. Solo con gli anni e l’esperienza comincia a darsi delle risposte. Comprende che con la testa sta con quelle ragazze ma non sente il suo cuore, non sente lo stomaco, la passione. Quelle relazioni non sono storie d’amore.

Finché, a 30 anni, arriva il momento in cui tutto diventa passione, ossessione, desiderio. Le ragazze che frequenta da quel momento racchiudono la parte che non c’era prima, ma adesso viene quasi a mancare quella invece prima c’era: la sicurezza, la coerenza, il dialogo. Ora mancano le basi per far durare un rapporto. Si susseguono varie ragazze, sempre sbagliate. LEI si sente come una lucciola impazzita alla ricerca della luce: non si dà tempo, dopo massimo tre mesi eccola lì con la nuova ragazza. Non riesce a stare sola, a gestire il silenzio, l’assenza, il lutto di una relazione.

Nell’estate del 2021 succede qualcosa di inaspettato: su Facebook trova per caso un nuovo suggerimento di amicizia: Silvia. LEI rimane paralizzata da quella bellezza. Silvia appare come una bellezza senza tempo, completamente diversa a quelle a cui è abituata, qualcosa di molto potente la spinge a chiederle l’amicizia. Iniziano a chattare: Silvia è coinvolgente, capisce la sua ironia e si scrivono per ore. Si percepisce che potrebbero esserci veleno e amore. Così complementari e così diverse. Insieme, vibrano. Silvia le legge dentro come nessuno ha fatto prima, ma le rivela anche che la sua situazione sentimentale non è chiara: non sa dirle se è realmente single, è una situazione strana; le confida anche che LEI le ricorda molto la sua ragazza.

LEI va su tutte le furie! Non vuole essere la fotocopia di nessun vecchio racconto, nessun cd masterizzato, nessun clone.

Nonostante questo, iniziano una relazione da amanti. Tutto ciò che LEI ha sempre criticato degli altri, tutto ciò che non avrebbe mai voluto per se stessa, tutto ciò che credeva non le sarebbe mai capitato, succede. LEI non lo vuole, ma Silvia non le dà scelta, non ha intenzione di lasciare la sua compagna nonostante non l’ami. LEI soffre molto, ma non riesce ad imporsi. Si vive quella storia clandestina vivendo di dolore quando Silvia è lontana, ma endovena di Gin Tonic quando sono insieme. Una medicina violenta, ma che ritrova l’equilibrio con la sua vicinanza.

Dopo 5 mesi di relazione, LEI non ce la fa più e chiude. Non riesce più ad essere una nota sola del suo spartito, vuole essere l’intera composizione musicale. Così chiude. La lascia perché si stava innamorando e lei l’amante non vuole proprio esserlo. Silvia reagisce male e inizia a scriverle all’impazzata e dopo tre settimane, finalmente lascia la sua compagna e va da LEI. Che però, adesso, non si fida, perché non l’ha vista come una scelta sua, ma dettata dalla sua chiusura. Tornano comunque insieme ma esattamente quattro settimane dopo Silvia lascia anche LEI con un messaggio. E poi il vuoto.

LEI che non ha mai avuto pazienza, che è sempre andata veloce in tutto, che ha trasgredito i suoi princìpi per stare con quello che credeva fosse l’amore della sua vita, è stata ricambiata con la moneta più pesante: l’abbandono. Quel vuoto che ha sempre avuto difficoltà a gestire. LEI aveva solo bisogno di potersi fidare e trovare in Silvia una compagna che potesse racchiudere tutte le sue aspettative. Ma nulla.

Da quel momento Silvia scompare per un un paio di mesi, poi torna. Lo fa varie volte. Mantiene una sorta di rapporto non ben identificato a distanza, perché nel frattempo si è anche trasferita in Francia. Qualche messaggio, qualche commento su Instagram e poi di nuovo il nulla. E LEI, povera tenera anima pura, continua a credere che qualcosa possa cambiare. Ma non succede. Qualcosa, però, cambia in lei. Qualcosa di molto più grande e importante: in questa estenuante corsa e rincorsa e attesa di Silvia, LEI mette a posto i suoi tasselli. Capisce di aver chiuso con quella sorta di attaccamento relazionale e quella difficoltà nello stare da sola, imparando incredibilmente a conoscersi. Ha imparato ad avere a che fare con se stessa e a vivere la sua vita senza attendere più nessuno.

Questo racconto è scritto da Valentina Casalegno, socia di CURVY PRIDE – APS. Ringraziamo tutte le socie e i soci che dedicano parte del loro tempo alla crescita del Curvy Pride Blog, impegnandosi nel volontariato.

Nata sotto il segno dei gemelli, Valentina ama tutto ciò che è passione allo stato puro. Le piace mettersi in gioco ed è appassionata di scrittura.
Laureata in comunicazione pubblicitaria, ha nel cassetto un libro che vorrebbe pubblicare.
Una delle sue passioni è parlare con gli sconosciuti, ascoltare le loro storie e sapere cosa li ha portati lì in quel momento.
Si definisce “Reporter di vite”, ed è proprio quello che fa attraverso il nostro Curvy Pride Blog.

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I LOOP DI AGATA – LE MIE SFUMATURE D’AMORE.

Questo è il diario di Agata. Chi è Agata? Sono io, sei tu. È la tua migliore amica, tua sorella, la vicina di casa che canta mentre stende i panni. È la donna romantica che piange guardando un film, la guerriera che si sveglia presto per andare al lavoro e che si destreggia tra figli, famiglia e doveri. Agata convive con i suoi loop, invadentissime paranoie tutte femminili che la mettono spesso in difficoltà di fronte alle cose della vita. Adesso ha deciso di tenerne un Diario. Un bel Diario in cui scrivere tutto quello che le passa per la mente. Per scoprire se riesce a conoscersi un po’ di più, per condividere i suoi pensieri. Per se stessa, per te.

Caro Diario,

la parola amore torna come un boomerang con una delle sue migliaia di sfumature. Questa volta solo per ricordarmi che non dato retta al mio istinto e che per andare bene agli altri non ho seguito la mia natura. Per me l’amore è tante cose in diversi modi. Ma oggi mi concedo di parlarti di Lei. si Lei, hai capito bene. Inutile ricordare che sono bravissima ad incasinarmi la vita, inutile sperare che ci sia qualcosa che non sia passato a bussare alla mia porta mettendo in disordine nuovamente tutto.

Sono bisessuale, oh mio Dio quanto è liberatorio. Non che non si sappia. Ho fatto un comingout velato, ma c’è da dire che ho una valida “copertura”. Non è una bella parola, i miei figli sono tutto meno che una “copertura”, ma siccome ho dovuto far finta per tutta la vita di essere qualcuno di diverso dal mio vero io la definisco così. Molti darebbero definizioni particolari a questo tipo di amore: devianza sessuale, condizione, moda, cataclisma (rido) perché anche amare è diventato un lusso. “Mi piace amare, non importa chi tu sia, importa la grandezza di ciò che riesco a provare con te”… “coooooosaaaaa??? Per caso ti ha dato di volta il cervello?” “Shhhh non dirlo a nessuno, che figura!” Lo trovo stancante. E allora per stemperare quest’atmosfera cupa canto una canzone:

“Dimmi che male c’è, se ami un altro come te, l’amore non ha sesso, il brivido è lo stesso lo forse un po’ di più.Nel cammino dell’amore
Scende sempre quel dolore dentro te
C’è chi ti guarda con disprezzo
Perché ha il cuore di un pupazzo dentro
Se a chi dice che non sei normale
Tu non piangere su quello che non sei
Lui non sa che pure tu sei
Uguale a noi e che siamo figli dello stesso Dio”

Sono solita fare percorsi a ritroso perché sono credo possano aiutarmi a comprendere al meglio i miei errori ed aggiustare il tiro ove necessario. Sono molto critica nei miei confronti e spesso mi dimentico di concedermi delle attenuanti. Ho vissuto tantissimo coi sensi di colpa ma di recente ho proprio deciso di smettere. Credo di meritare un pochino di pace interiore anche io.

Fin da bambina sono stata circondata da cliché: “Devi fare questo perché è giusto, quest’altro perché è previsto e perché quell’altro, insomma sei diversa da tutti gli altri quindi almeno non fare altri errori”. Riassumendo essere “diversi” è un errore quindi figuriamoci dichiarare una bisessualità. Secondo me mi avrebbero portata dall’esorcista. Ora ci rido ma ci sono persone che si sono fatte del male davvero per queste reazioni sconsiderate da parte di chi dovrebbe solo donarti amore, insegnamenti, comprensione. Che fatica!

È come se ora fossi libera da una prigionia durata anni.

E allora confesso: mi sono innamorata di una donna, lei è perfettamente imperfetta. È piccolina di statura ma il suo sorriso la fa sembrare altissima. La sua energia è contagiosa e mi lascia senza fiato. I suoi occhi raccontano una storia difficile ma il suo cuore ha la meglio facendola sembrare invincibile e imperturbabile. So che non è così ma mi piace pensare che nulla la farà mai più soffrire.

Non ci sono foto nostre ma nel mio cuore ci sono tatuati tutti i momenti che siamo riuscite a passare insieme. Ho scelto di non dirle niente perché credo, purtroppo di non poter essere felice. E so che è incoerente con quanto detto prima ma sono convinta che gli stereotipi dai quali sono circondata da sempre mi abbiano inevitabilmente seguita fino a qui impedendomi di aprire il mio cuore totalmente. Il desiderio di sentirmi al sicuro è fortissimo. Vorrei smettere di far galoppare la mia mente e lasciare che qualcuno mi faccia sentire al sicuro. Abbassare di nuovo la guardia affinché possano amarmi incondizionatamente semplicemente perché sono io. Mi manca tantissimo quella sensazione. Quella sensazione che credo di non aver ancora provato per nessuno è con nessuno.

Non riesco più ad aggiustare il mio cuore ormai fatto di porcellana.

Chiedo scusa a me stessa di non permettermi di amare e lasciarmi amare come vorrei.

A presto Agata

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