I LOOP DI AGATA: SE RINASCO, RINASCO ME STESSA.

Questo è il diario di Agata. Chi è Agata? Sono io, sei tu. È la tua migliore amica, tua sorella, la vicina di casa che canta mentre stende i panni. È la donna romantica che piange guardando un film, la guerriera che si sveglia presto per andare al lavoro e che si destreggia tra figli, famiglia e doveri. Agata convive con i suoi loop, invadentissime paranoie tutte femminili che la mettono spesso in difficoltà di fronte alle cose della vita. Adesso ha deciso di tenerne un Diario. Un bel Diario in cui scrivere tutto quello che le passa per la mente. Per scoprire se riesce a conoscersi un po’ di più, per condividere i suoi pensieri. Per se stessa, per te.

Caro Diario,

In questo periodo sono gasatissima. Ormai ho imparato: quando sono nel mio angolino devo inventarmi qualcosa per esplodere nuovamente. Per me l’esplosione è quando una persona si tiene dentro anche le cose positive e non le fa emergere creandosi dentro dei macigni inspiegabili, che poi creano angolini. Dopo aver fatto ordine nell’anima emerge la nostra vera natura di combattenti e anime meravigliose che hanno solo bisogno di ESPLODERE. Ho iniziato questo viaggio meraviglioso dentro di me qualche settimana fa. Le persone me lo dicono, mi descrivono con aggettivi straordinari, a volte imbarazzanti. Il mio problema è crederci. Ho deciso di parlare di me alle persone perché credo di poter dare tanto e credo che sia una cosa straordinaria poterlo fare.

Ho scelto Tik Tok come canale d’esordio e ho scelto la modalità della routine perché credo che le persone abbiano bisogno di normalità. Io sono la prima. Ho investito in trucchi, prodotti per la skincare e attrezzi del mestiere: microfoni, specchio con le luci, auricolari e supporto per lo smartphone. Ho creato un profilo ed ho iniziato a parlare di me truccandomi, cucinando e facendo live. In questo momento ti scrivo e faccio una live. Le persone mi chiedono che cosa faccio e io parlo di te e della mia vita. Ed ecco che argomenti come adozione, bullismo, discriminazione, emergono come se le persone fossero lì solo ad aspettare di ascoltare; hanno fame di sapere, fame di speranza e di voglia di vivere e di credere che davvero tutto andrà bene. Ho trovato molta solidarietà femminile e un sacco di persone adottate. Mi sono resa conto che non se ne parla mai abbastanza. È nascosto dietro al meraviglioso gesto di due persone ipoteticamente incomplete, ma possono esserci altre 1000 verità che ci sfuggono facendoci restare nella superficialità e facendoci giudicare ciò che non conosciamo.

Nessuno è solo, nessuno è abbandonato a se stesso. Abbiamo tutti una sola voce, basta saperla usare.

Raccontare di noi è la pagina più bella della vita.

Ho mille sogni, mille idee, mille cose che vorrei realizzare. Per questo se rinasco, rinasco me stessa. Ho provato tantissime volte ad immaginare di essere qualcun altro perché credevo di non essere all’altezza e credevo di non saper gestire nulla. Invece di recente ho scoperto di voler adorare il modo in cui sto al mondo, di adorare il modo in cui affronto le cose e che forse mi piace tutto quello che mi circonda. Le cose che mi hanno fatta soffrire saranno quelle che mi renderanno più forte. A volte ci si perde nel marasma delle emozioni negative e si rischia di continuare a cadere perché si crede di non avere un appiglio. Ma il vero appiglio siamo noi e le nostre storie. Noi non ce ne rendiamo conto perché siamo assordati dal rumore di una società che ci fa credere di essere perennemente sbagliati. Assediati da personaggi creati a regola d’arte per confonderci e farci perdere di vista la cosa più importante. NOI!

Prenditi cura di te

Nell’ultimo periodo ho scoperto di amare me stessa in realtà, ma sono distratta dalla parte del mondo sbagliata, ovvero quella che non mi regala l’emozione di esplodere, quella che non mi dà la possibilità di tirare fuori del tutto la vera me. Distratta, sì! Perché vorrei tanto che tutti si convincessero che posso farcela e che vado bene così, smussando bene gli angoli. Ma credo che una volta convinta davvero io, questo posta bastare e che quello è il vero mondo al quale devo dar conto.

Più Zen

Ho solo bisogno di concentrarmi davvero su di me e capire che l’unica voce che può e deve cambiarmi davvero la vita è la mia.

Se rinasco, rinasco me stessa perché non mi manca niente e i miei sogni e i miei desideri sono uguali a quelli di tutti. Alla fine mi piace la mia vita ed il suo a volte incostante equilibrio. Il mondo può adattarsi anche alle mie di regole e farne un piccolo tesoro.

A presto, Agata

Ringraziamo tutte le socie e i soci che contribuiscono alla crescita del CURVY PRIDE BLOG, impegnandosi nel volontariato.

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LE DIS-AVVENTURE DI ESTELA: IL BUON FIGLIO TORNA SEMPRE A CASA

Sembra che certi eventi non blocchino soltanto la tua vita, ma tutte le tue arti e le tue aspirazioni. Così è stato per me, che dal 2020 non mettevo i miei pensieri per scritto e mi sembrava che tutto mi avesse svuotato a tal punto da non avere più nulla da dire. Mi chiamo Estela Regina, ho 29 anni e scrivo per riuscire ad avere una voce. Spesso scrivere fa più rumore che parlare! Ho scritto altre volte per Curvy Pride e questo mi ha permesso di raccontare tanto, di argomenti che mi stavano a cuore e anche della mia storia. Sono passati anni dal mio ultimo articolo, alcune cose sono cambiate ed è per questo che ho deciso di intraprendere un nuovo percorso qui con voi, nel posto che per la prima volta mi ha permesso di dire la mia. Oggi lo faccio con una mentalità più aperta di quella che avevo anni fa; ho una consapevolezza maggiore di me stessa e guardo al mondo con occhi più curiosi, analizzando delle realtà che prima pensavo in parte non mi toccassero o di cui semplicemente non sapevo come parlare. 

Ho scritto tanto di sentimenti, di traumi e come in piccole parti sono riuscita a superarli e continuerò a farlo, perché i sentimenti sono l’olio che unge gli ingranaggi della grande macchina che siamo noi esserini più o meno confusi e pieni di incertezze. Piccolo spoiler sui miei traumi: molti non li avevo superati affatto e ci è voluta la pandemia per farmelo capire. 

I sentimenti sono l’olio che unge gli ingranaggi della grande macchina che siamo noi esseri umani (immagine di Google)

In questi anni di silenzio ho osservato il mondo con i miei occhi, con le mie problematiche, con le mie difficoltà di non essere una ragazza totalmente dentro i canoni di bellezza che ancora la società ci impone.  Ho tenuto un diario in cui ho lasciato incise le mie frustrazioni con piccole parole e che mi farà da guida in questi articoli.

Parlerò delle dis-avventure di una ragazza Plus Size nel quotidiano e nelle piccole cose: dal non riuscire a stare sulla sedia dal parrucchiere all’opinione non richiesta e banale delle persone. E poi, l’infinita ricerca di vestiti che noi donne Curvy/Plus Size vediamo come una grande impresa. Perché sì, miei cari brand, anche a noi donne grasse piace la moda e ci rifiutiamo di vestirci con le tende prese dal salotto di nonna!

Questa sono io!

Scriverò di tutto questo e anche di più, farò di questo spazio un posto sicuro per me e per voi, vorrei tanto che le persone che non vivono queste difficoltà, leggendo i miei articoli possano capire che noi esistiamo e come tutti meritiamo rispetto, amore, solidarietà ed un posto nella società che ancora ci manca .

Intanto io vi do il benvenuto, prendete il posto migliore perché LE DIS-AVVENTURE DI ESTELA stanno per cominciare!

Questo articolo è stato scritto dalla socia Estela regina che dedica parte del suo tempo alla crescita del Curvy Pride Blog. Un grazie a tutte le socie e i soci che che credono nell’Associazione Curvy Pride – APS impegnandosi nel volontariato

Un sagittario di quelli che il segno zodiacale lo vivono. Amante dei viaggi, delle cose belle della vita e delle emozioni forti che le facciano sentire l’adrenalina del vivere. Estela è ancora in cerca della sua strada e della sua vera vocazione, anche se crede che potrebbe fare la scrittrice per sempre.

Un sagittario di quelli che il suo segno zodiacale lo vivono. Amante dei viaggi, delle cose belle della vita e delle emozioni forti che la faccino sentire l’adrenalina del vivere. Ancora in cerca della sua strada e della sua vera vocazione, anche se Estela crede che potrebbe fare la scrittrice per sempre.

I LOOP DI AGATA – LE MIE SFUMATURE D’AMORE.

Questo è il diario di Agata. Chi è Agata? Sono io, sei tu. È la tua migliore amica, tua sorella, la vicina di casa che canta mentre stende i panni. È la donna romantica che piange guardando un film, la guerriera che si sveglia presto per andare al lavoro e che si destreggia tra figli, famiglia e doveri. Agata convive con i suoi loop, invadentissime paranoie tutte femminili che la mettono spesso in difficoltà di fronte alle cose della vita. Adesso ha deciso di tenerne un Diario. Un bel Diario in cui scrivere tutto quello che le passa per la mente. Per scoprire se riesce a conoscersi un po’ di più, per condividere i suoi pensieri. Per se stessa, per te.

Caro Diario,

la parola amore torna come un boomerang con una delle sue migliaia di sfumature. Questa volta solo per ricordarmi che non dato retta al mio istinto e che per andare bene agli altri non ho seguito la mia natura. Per me l’amore è tante cose in diversi modi. Ma oggi mi concedo di parlarti di Lei. si Lei, hai capito bene. Inutile ricordare che sono bravissima ad incasinarmi la vita, inutile sperare che ci sia qualcosa che non sia passato a bussare alla mia porta mettendo in disordine nuovamente tutto.

Sono bisessuale, oh mio Dio quanto è liberatorio. Non che non si sappia. Ho fatto un comingout velato, ma c’è da dire che ho una valida “copertura”. Non è una bella parola, i miei figli sono tutto meno che una “copertura”, ma siccome ho dovuto far finta per tutta la vita di essere qualcuno di diverso dal mio vero io la definisco così. Molti darebbero definizioni particolari a questo tipo di amore: devianza sessuale, condizione, moda, cataclisma (rido) perché anche amare è diventato un lusso. “Mi piace amare, non importa chi tu sia, importa la grandezza di ciò che riesco a provare con te”… “coooooosaaaaa??? Per caso ti ha dato di volta il cervello?” “Shhhh non dirlo a nessuno, che figura!” Lo trovo stancante. E allora per stemperare quest’atmosfera cupa canto una canzone:

“Dimmi che male c’è, se ami un altro come te, l’amore non ha sesso, il brivido è lo stesso lo forse un po’ di più.Nel cammino dell’amore
Scende sempre quel dolore dentro te
C’è chi ti guarda con disprezzo
Perché ha il cuore di un pupazzo dentro
Se a chi dice che non sei normale
Tu non piangere su quello che non sei
Lui non sa che pure tu sei
Uguale a noi e che siamo figli dello stesso Dio”

Sono solita fare percorsi a ritroso perché sono credo possano aiutarmi a comprendere al meglio i miei errori ed aggiustare il tiro ove necessario. Sono molto critica nei miei confronti e spesso mi dimentico di concedermi delle attenuanti. Ho vissuto tantissimo coi sensi di colpa ma di recente ho proprio deciso di smettere. Credo di meritare un pochino di pace interiore anche io.

Fin da bambina sono stata circondata da cliché: “Devi fare questo perché è giusto, quest’altro perché è previsto e perché quell’altro, insomma sei diversa da tutti gli altri quindi almeno non fare altri errori”. Riassumendo essere “diversi” è un errore quindi figuriamoci dichiarare una bisessualità. Secondo me mi avrebbero portata dall’esorcista. Ora ci rido ma ci sono persone che si sono fatte del male davvero per queste reazioni sconsiderate da parte di chi dovrebbe solo donarti amore, insegnamenti, comprensione. Che fatica!

È come se ora fossi libera da una prigionia durata anni.

E allora confesso: mi sono innamorata di una donna, lei è perfettamente imperfetta. È piccolina di statura ma il suo sorriso la fa sembrare altissima. La sua energia è contagiosa e mi lascia senza fiato. I suoi occhi raccontano una storia difficile ma il suo cuore ha la meglio facendola sembrare invincibile e imperturbabile. So che non è così ma mi piace pensare che nulla la farà mai più soffrire.

Non ci sono foto nostre ma nel mio cuore ci sono tatuati tutti i momenti che siamo riuscite a passare insieme. Ho scelto di non dirle niente perché credo, purtroppo di non poter essere felice. E so che è incoerente con quanto detto prima ma sono convinta che gli stereotipi dai quali sono circondata da sempre mi abbiano inevitabilmente seguita fino a qui impedendomi di aprire il mio cuore totalmente. Il desiderio di sentirmi al sicuro è fortissimo. Vorrei smettere di far galoppare la mia mente e lasciare che qualcuno mi faccia sentire al sicuro. Abbassare di nuovo la guardia affinché possano amarmi incondizionatamente semplicemente perché sono io. Mi manca tantissimo quella sensazione. Quella sensazione che credo di non aver ancora provato per nessuno è con nessuno.

Non riesco più ad aggiustare il mio cuore ormai fatto di porcellana.

Chiedo scusa a me stessa di non permettermi di amare e lasciarmi amare come vorrei.

A presto Agata

SII TRISTE, MA SOPRATTUTTO SII FELICE. IL MIO PERCORSO VERSO LA FELICITÀ

La nostra amica Elisa ci racconta come ha fatto a sconfiggere la tristezza

Ciao, sono Elisa. Vivo a Roma e ho 27 anni. Ti racconto cosa succede dentro di me nei momenti difficili. Benvenuta/o nel mio mondo. Penso che un’emozione è l’assenza del suo opposto. La felicità è l’assenza della tristezza e viceversa. Ecco, partirei proprio da qui, dalle mie interpretazioni di tristezza e di felicità.

Piacere, io sono la Tristezza.

Immagina che la mia tristezza sia una me-bambina che si accuccia in uno spazio buio. Il pavimento è fatto di acqua che proviene dalle lacrime che sono come spine, che scavano sulle guance senza far fuoriuscire nulla. Eh si, perché il dolore, per quanto piangi, sembra non uscire mai. Quella bambina urla senza dire una parola. È un grido silenzioso che fa un rumore straziante. Ci sarebbe da inserire un girone simile nell’inferno dantesco. Quella bambina la sento nel mio cuore. La potenza di quel torrente impetuoso di dolore mi inonda il petto. Molte volte vorrei strapparmi la pelle e far uscire quel dolore.

Forse anche tu hai dentro quella bambina. Non sempre si fa sentire, ma quando arriva hai la sensazione di cadere giù, sprofondando in uno spazio indefinito. Credo che almeno una volta nella vita anche tu ti sia sentita andare giù. Perché la vita è fatta di alti e bassi, di ostacoli che bisogna superare. Per non parlare poi di quando l’ostacolo sei tu. Ti assicuro che quello è la montagna più difficile da scalare. Più che una montagna è come una torre di carte sempre in bilico ma che purtroppo non crolla mai. Immagina di essere tu quella torre, senza stabilità, in bilico tra l’istinto e la ragione. In bilico tra te stesso e te stesso. Insomma, è tutto un gran casino.

Ora ti racconto cosa ho fatto quando mi sono trovata davanti la mia torre.

Sto ferma a fissare l’ostacolo dal basso verso l’alto. Mamma mia, non ce la farò mai! Sembra che la torre vacilli sempre di più e io, che ormai ho toccato il fondo, sto affogando nelle mie stesse lacrime. Una vacanza al mare fa piacere a tutti, ma non quando le onde ti trafiggono ovunque. Una vocina dentro di me -la mia ragione- mi dice che non è l’unica scelta.  È pur vero che partendo dal basso non posso affondare ancora di più. Non ho nulla da perdere. Non ti nego che ho un po’ paura. Magari andrà bene. Magari andrà male. Ma che mi frega. Se va male ritorno al punto di partenza e non sarò sicuramente più triste di quanto lo sia già.

“Punta verso l’alto”

Così ci provo. Un piccolo movimento. Una gamba su e mi spingo verso l’alto. Ho finalmente un obiettivo: salire! E la soddisfazione di riuscire a fare quel passo mi ha fatto dimenticare per un attimo la tristezza. Guardo in alto…oh mamma quanta strada! Guardo in basso…beh almeno non tocco più il fondo e un pezzo di strada già l’ho fatta! Nella scalata ogni tanto incontro dei palloncini che volano e mi si avvicinano. Li osservo. Sono le persone che amo, sono i miei traguardi…sono la mia forza. Wow, non sono sola. Li tocco. Sono strani, come se avessero una forza gravitazionale ma al contrario, che li porta verso su. Beh, sono salva! Se mi sentirò stanca o penserò di non farcela posso aggrapparmi a questi palloncini. Arrivo in cima con una nuova versione di me.

Piacere, sono Gioia!

Ti vorrei dire una cosa. Non avere paura di essere triste perché solo così capirai quanto il valore di essere felice. Solo scoprendo la tristezza potrai gustarti la felicità. E credimi, la felicità esiste. È dentro di te! Trovala e rendila sempre presente.

Finalmente la felicità!

Grazie a tutte le persone che dedicano il loro tempo alla crescita del CURVY PRIDE BLOG, impegnandosi nel volontariato.

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