Tondo rimanda a qualcosa di perfetto. Pensate solamente al cerchio di Giotto. A tutto tondo indica ciò che può essere visto, osservato e contemplato da tutti i lati e le donne, a partire dalle loro forme fino ad arrivare al loro universo più completo, ne rispecchiano in pieno il concetto. Obiettivi, speranze, sogni, delusioni e amore. Sì, perché l’amore è tondo. Non lo sapevate?
Ospite di oggi: Martina Giraldi
Ho avuto il piacere di conoscere personalmente la prossima ospite e sono felice di poterla presentare anche a voi: Martina Giraldi.
Solare e dispensatrice di sorrisi, si definisce persona multipotenziale e senza il dono della sintesi. Questa descrizione mi ha fatto sorridere perché potremmo essere anime affini senza mai averlo saputo prima.
Martina è una bellissima donna di 41 anni, entrata nel mondo curvy da appena cinque. Sottolineo appena perché dai successi ottenuti, dai percorsi intrapresi e dagli obiettivi raggiunti si potrebbe benissimo affermare che lavori da molto più tempo. Evidentemente tenacia e determinazione sono doti che le sono venute in aiuto.
Come sei entrata nel mondo della moda curvy?
È successo per caso. Quando ero ragazza la moda curvy non esisteva, tantomeno l’idea di inclusività e di bodypositivity. Leggendo un giornale sono venuta a conoscenza della Body Positive Catwalk di Laura Brioschi, mi sono subito iscritta per partecipare e per dare un messaggio contro il bodyshaming.
In seguito, la stessa associazione Body Positive Catwalk Ets mi ha segnalato un concorso di bellezza Curvy chiedendomi se avessi voglia di partecipare e ho subito accettato perché non avevo mai avuto l’occasione di farlo. In Veneto, dove vivo, ci sono moltissimi concorsi di bellezza ma nemmeno uno per donne curvy.
Ho partecipato per gioco e inaspettatamente… ho vinto!
Da quel giorno ho iniziato timidamente a postare qualcosa sui social, io, che fino a quel momento non avevo mai pubblicato una mia foto in costume! Sono iniziati i primi shooting, sfilate e concorsi verso cui sono stata estremamente grata e dai quali ho cercato di imparare il più possibile.
Dopo un periodo di gavetta sono stata contattata da negozi, brand ed eventi come modella curvy. Ho scattato con tantissimi fotografi, partecipato alla MFW 2021, alla Mostra del Cinema di Venezia 2020-2021, a I soliti Ignoti – grazie a un contatto di Curvy Pride-, Go Curvy! e Vorrei dirti che… su Rai2. Ho raccontato la mia storia nel libro Mi racconto per te di Curvy Pride, edito da Giraldi Editore. Nel mio racconto spiego come da persona insicura mi sono trasformata nella Martina che vedete oggi, grazie alla filosofia bodypositive e ad anni di lavoro su me stessa.
L’estate scorsa ho vinto il titolo di Miss Top Curvy Universe 2022! Anche stavolta non me lo aspettavo ed è stata un’emozione pazzesca.
Nella vita di tutti i giorni lavoro come impiegata, sono mamma e appassionata di alimentazione naturale. Ho recentemente conseguito il diploma di Natural Juice Therapist nell’ambito dell’alimentazione naturale e del benessere.
Puoi raccontare come riesci a conciliare la moda, che ti sta dando molte soddisfazioni, con il tuo lavoro?
Sono sincera: con molte difficoltà. Avrei bisogno di giornate di 48 ore per conciliare tutto, e del teletrasporto per spostarmi nelle varie location.
Ma siccome sono umana, mamma e fidanzata, impiegata e modella curvy, uso il vecchio metodo: dare un colpo al cerchio e uno alla botte, concedendo il primo posto a famiglia e lavoro. La moda diventa una priorità quando vi sono di mezzo degli eventi importanti, con un messaggio sociale, o quando vengo retribuita. In passato ho fatto da modella e fotomodella gratuitamente per fare gavetta e ritengo che questo passo sia indispensabile. Ci sono molte ragazze che si definiscono modelle già dopo il primo selfie scattato in bagno e pubblicato sui social.
Un consiglio a tutte quelle persone che stanno leggendo: non fatevi abbagliare dalle superdonne sui social. Non pensate di essere meno di loro. Sulle piattaforme si pubblicano i successi, più che le sconfitte e le debolezze. Molte superdonne hanno la fortuna di poter delegare dei compiti, altrimenti non ce la farebbero. Ringrazio ogni giorno mia mamma e il mio ragazzo che mi permettono di avere il tempo da dedicare alla mia passione della moda!
Secondo te, quanto si ha paura di apparire inadeguati in una società che predica “il bello” a tutti i costi?
TROPPO. Viviamo in una società di contraddizioni: da un lato la filosofia bodypositive, il bisogno di farsi accettare a tutti i costi dalla società – anche ostentando e cercando la provocazione -, dall’altro media e social media ci mostrano ideali di bellezza irraggiungibili.
Dagli anni ’80 al 2000 ci hanno propinato la top model di turno innalzandola a modello da perseguire, ben sapendo che di donne con quelle caratteristiche fisiche naturali ne esistevano – ed esistono – forse una su un milione, e tutte le altre cercavano di emularle con moda e trucco. Oggi le giovani modelle che vediamo, sia slim che curvy, sono spesso già completamente rifatte, con visi stravolti dai ritocchini – e se le guardiamo bene sono tutte uguali -, spesso con seno e sedere rimodellati per renderli più tondi. Chissà, fra 20 anni forse andrà di moda un altro fisico e tutti correremo dietro a questo nuovo ideale irraggiungibile. Per la gioia dei chirurghi estetici.
L’ultima novità sono le foto A.I., applicazioni che trasformano la foto in un avatar stile cartoon futuristico o manga. Sarebbe anche un’idea carina, se non fosse che poi le ragazzine si recano dal chirurgo con quella foto e vogliono rifarsi secondo quel modello. Siamo così belli perché siamo diversi, unici! Va bene migliorarsi e valorizzarsi, ma senza stravolgere i propri connotati.
Vedo molte persone che urlano ai 4 venti “io mi piaccio così! E voi tutti mi dovete accettare!” quando sono palesi gli interventi di modifica di viso e corpo a cui si sono sottoposti. Sarò all’antica, ma dal mio punto di vista la chirurgia è un metodo invasivo che va ad intaccare il corpo, con possibili complicazioni, e andrebbe utilizzata solo in casi gravi. Bello a tutti i costi. Ricordate che i costi sono quelli relativi al chirurgo e agli specialisti della bellezza. Non fatevi ingannare. Tutto quello che vediamo è mirato a farci sentire inadeguate e a ritenere di avere bisogno del famoso ritocchino.
Ricordo il viso di mia nonna solcato da tantissime rughe, per l’età e il lavoro nei campi: era una donna bellissima senza alcun ritocco.
Nella nostra società, che si tratti di moda o spettacolo o altro, non solo le donne curvy sono da sempre bersaglio di commenti negativi. Bullismo e body shaming, esistono anche a scuola. Questo è un argomento che ti sta a cuore, ce ne vuoi parlare?
Innanzitutto vorrei dire che le curvy sono bersaglio di commenti negativi per ignoranza, ma anche perché stiamo dando un messaggio sbagliato di curvy.
Prima le curvy erano solo le ciccione da prendere in giro. Ora moltissime curvy svendono il loro corpo e la loro immagine per una manciata di like. Siamo passati da un estremo a un altro. Dalla macchietta da deridere alla donna da usare e basta. In entrambi i casi, la donna curvy non viene vista come essere umano ma come mero corpo. Ho subito bodyshaming a scuola e la cosa peggiore è stata che ero così ferita psicologicamente da non voler continuare gli studi, ho finito il liceo ma non sono andata all’università. Le prese in giro, che sembravano cose da poco, mi hanno fatta cadere nei disturbi alimentari (bulimia, BED e dismorfia). Il bullismo ed il bodyshaming non vanno presi sotto gamba. Pochi giorni fa mio figlio, che frequenta le elementari, si è sfogato piangendo con me: un bambino mi ha detto che sono il più grasso della classe e mi ha deriso.
Ne ho parlato più volte alle maestre ma sono rimasta inascoltata. Hanno preso questi episodi sotto gamba e invece lasciano ferite profonde in bambini e ragazzi. La scuola italiana dovrebbe attuare dei programmi contro queste discriminazioni.
Pochi giorni fa ho letto un bellissimo articolo su Lara Lago – giornalista ed attivista bodypositive – che ha parlato a 400 studenti sul palco di un teatro di Legnago (VR) sul tema del bullismo. Mi sono commossa, perché il primo esempio che ha riportato è stato quello di un ragazzino che veniva preso in giro perché aveva un solo genitore. Io sono separata e anche mio figlio è stato preso di mira a scuola. Sono cose talmente cattive che mi fa male solo pensarci. I ragazzini assorbono tutto e se arrivano a bullizzare un compagno significa che a casa i genitori creano pregiudizi.
Stemperiamo questo momento, che avrebbe bisogno di un approfondimento maggiore, passando ad altro. So che sei particolarmente informata sulla moda curvy in Italia e all’estero. Ci sono diversità molto evidenti?
La diversità più evidente è che in Italia si parla di donne curvy come donne sensuali mentre all’estero si parla di donne curvy come… DONNE punto e basta!
Di sicuro anche l’estero non è immune a episodi di discriminazione verso le persone formose, ma in molti Paesi si tratta semplicemente di un’altra taglia o forma del corpo, senza accezioni negative. La donna curvy non è vista come un fetish o come una categoria di Youporn (si può dire youporn?). Diversi amici uomini mi hanno spiegato che l’hashtag #curvy viene ricercato non per motivi di moda, bellezza o inclusione, bensì perché rimanda alle sexy star della categoria curvy sui siti per adulti. In pratica, in Italia noi donne curvy cantiamo vittoria e invece siamo solo un feticcio per molti. C’è ancora tanta strada da fare. In primis, noi stesse dobbiamo imparare a valorizzarci, distinguendo cosa è elegante e sexy da ciò che è volgare e pretendendo che la nostra immagine venga usata in modo appropriato. A chi mi dice che un culo è un culo (si può dire culo?) rispondo che non è così.
Il corpo umano è un’opera d’arte e può essere raffigurato come arte attraverso la fotografia, come è stato per millenni nei dipinti, affreschi e sculture. Un’altra diversità evidente nella moda curvy estera è che in Italia vengono impiegate quasi solo modelle giovanissime e alte – molte arrivano a malapena alla taglia 48, poche plus size -mentre all’estero si fa riferimento a modelle curvy e plus size di tutte le età, forme del corpo, colori, altezze. Sì, anche in passerella, a discapito di quanto affermato qui che per sfilare in passerella devi essere alta almeno 1,78.
Hanno inventato i tacchi. Chi è alta 1,50 vuol vedere in passerella una donna vicina alla sua altezza per capire come le potrebbe stare quel capo, allo stesso modo c’è chi desidera vedere donne della sua stessa età e taglia sia sfilare che sulle riviste di moda. All’estero lo hanno capito! Qui speriamo lo capiscano presto.
In tutto questo è necessaria la professionalità. Mi spiego meglio: in Italia se sei giovane, alta, magra, OK sei una modella e via. All’estero le qualità più importanti per una modella sono le seguenti: fotogenicità ed esperienza nella posa per le fotomodelle, portamento, eleganza, grinta, esperienza nella sfilata per le modelle.
Avete mai visto come sfila Ella Halikas in passerella indossando un bikini? Ecco, a questo dobbiamo arrivare. Un consiglio alle aspiranti modelle: andate a guardare e studiare le modelle curvy estere, non solo quelle italiane, aprite la mente, fate esperienza nella posa e nella camminata. L’Italia è uno dei Paesi della Moda, facciamo vedere che noi modelle curvy e plus size non siamo seconde, ma pari, alle modelle slim.
Ti faccio un’ultima domanda, un po’ provocatoria. Molte persone si chiedono come faccia una donna curvy a essere in salute. Spesso le curvy sono viste come malate. Quanto c’è di falso e quanto è importante, invece, la consapevolezza nel mostrarsi?
Questa domanda non è per nulla provocatoria, anzi la risposta è semplicissima.
Oggi sono in salute grazie al fatto di essere curvy. Quando ero adolescente, tutte le mie amiche magre mangiavano junk-food perché non ingrassavano, oppure seguivano una dieta basandosi esclusivamente sulla riduzione calorica – nei peggiori casi, diventando anoressiche o bulimiche-. Quando ero magra in realtà non ero per nulla sana perché alternavo fasi di drastica riduzione calorica – niente sport, perché mi sentivo esausta -, a crisi bulimiche. Per fortuna amo mangiare e così invece di negarmi il piacere del cibo sono andata da un bravo nutrizionista. Da qui è nata la mia passione per la sana e varia alimentazione e negli ultimi 20 anni ho letto centinaia di libri sull’argomento, alcuni mai tradotti in italiano, così li ho letti in inglese o tedesco. Ho di recente conseguito il diploma di Natural Juice Therapist, prima e finora unica in Italia, e voglio continuare a studiare e specializzarmi in questa direzione.
Se non fossi stata curvy avrei continuato a mangiare cibo spazzatura, ad essere bulimica così il mio corpo sarebbe rimasto magro e le persone mi avrebbero percepita come in salute. Oggi sono curvy e in salute. Voglio trasmettere a tutti questo messaggio: la salute non dipende dalla nostra taglia, ma dal nostro stile di vita! Una persona che segue uno stile di vita sano, nutrendosi adeguatamente, con una buona attività fisica, sonno regolare e gestione dello stress, è una persona sana al di là della sua taglia. Le persone dovrebbero smettere di giudicare gli altri solo basandosi sul loro aspetto fisico, tirando in ballo la salute che è esclusiva competenza di un medico.
Hai un messaggio a cui tieni particolarmente che ci vuoi donare?
Amati! Se non riesci ad amarti da sola, cerca delle persone che ti aiutino ad accettarti e amarti nella tua cerchia di amicizie o in famiglia. E, se non ci sono, chiedi aiuto a un terapeuta/psicologo o a uno specialista. Importantissimo: imparare ad accettarsi e amarsi. Queste sono le fondamenta sulle quali potrai costruire la tua vita e far sì che i tuoi sogni si realizzino.
FINE
Se volete, potete contattare Martina Giraldi ai seguenti indirizzi: Facebook; Instagram
Ringrazio moltissimo Martina per la sincerità e la disponibilità avute nel rispondere alle mie domande. Questa chiacchierata mi ha fornito numerosi spunti per nuovi argomenti da approfondire in seguito: come il bullismo subito da ragazzi; quanto può aiutare il supporto psicologico; quanto può essere utile il dialogo in famiglia per accrescere la propria autostima e, quindi, essere di supporto per combattere quel disagio che gli altri vogliono provocare in chi ritengono più debole. Quanto può essere importante il trovare veri amori e sincere amicizie. Inoltre, la moda curvy che supera le barriere di età, colore e forma mi interessa molto, anche a livello personale. Spero di poter avere ancora ospite Martina nella mia rubrica.
La vera libertà è essere quelle che siamo. Sempre.
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Mi muovo esclusivamente con i mezzi pubblici perché non guido e non potrei mai vivere senza Trastevere, il Colosseo, le stupende fontane della Capitale e i fastidiosi sampietrini.
Da che ho memoria ho riempito di scarabocchi tutto ciò che ho avuto la fortuna, o la sfortuna fate un po’ voi, di avere a portata di mano: dal muro di casa dietro il divano del soggiorno (avevo quattro anni), a ritagli di carta, quaderni e diari. Da allora è stato un susseguirsi di poesie, racconti, romanzi e favole per bambini, il tutto condito da premi, pubblicazioni e gratificazioni varie.
Golosa di dolci e di emozioni. Amante di viaggi e fotografie. Adoro Vasco e i Queen… sì, lo so che sono agli antipodi, ma così è!
Se vuoi contattarmi in privato, scrivimi qui: cristiana.ian@libero.it