Ciao, mi chiamo Monica, sono una Naturopata Olistica e mamma di Love e Kanki, due Golden Retriever rispettivamente di 3 e 1 anno. Con loro svolgo anche attività di Pet Therapy, dopo aver conseguito la qualifica di coadiutore del cane negli Interventi Assistiti con Animali. Ti racconto la storia di come e perché sono entrati a far parte della mia vita.
Ho sempre amato gli animali e ho sempre avuto dei gatti, perché tutti mi dicevano che i cani hanno bisogno di spazio e io vivevo in un piccolo appartamento senza giardino. I mici invece sono esseri anarchici, amano anche stare soli nella loro casa e questo mi ha permesso sia di godere della loro compagnia, che di vivere la libertà che il loro essere autonomi mi ha concesso. Quattro anni fa, finalmente, mi sono trasferita in una casa con degli spazi adeguati alla presenza di un cane e quindi mi sono buttata a capofitto nella ricerca di un cucciolo.
Scrollando il feed di Facebook mi appare il video di un biondino -così vengono chiamati amichevolmente i Golden- che rincorreva una minilepre ed era buffissimo, perché per quanto lui fosse veloce, la minilepre lo era più! Da bravo cucciolo impavido si è fiondato sotto una catasta di legna che ovviamente gli è crollata addosso! La sua goffaggine mi ha rapita, mi ha immediatamente mostrato il lato buffo di me che ho sempre cercato di nascondere. Ho sentito un’affinità immediata, mi sono innamorata all’istante di quel musetto dolce e sull’onda di questo amore a prima vista sono corsa a condividere questa gioia con miei genitori.
La loro reazione ha fatto crollare il mio entusiasmo.
Vorrai mica rovinarti la vita! Un cane è un impegno! Sai quanti soldi ci vogliono per mantenere un cane? E poi come fai quando vai via? E giù di musi lunghi, di espressioni da ecco che ne ha inventata un’altra delle sue, non sa cosa l’aspetta, e cose simili.
Col senno di poi, posso dire che sono contenta di non aver dato retta alle loro perplessità. Non mi sono lasciata abbattere dalle loro parole e mi sono portata a casa il mio cucciolo. E appena lo hanno visto il loro volto si è illuminato! Si sono sciolti, gli hanno permesso di salire sul divano e non si sono tirati indietro davanti alle sue leccatine piene di saliva e affetto. Cosa che oggi fanno anche con Kanki, la sorellina che è arrivata dopo. Quando vado a trovarli con i cani, i miei genitori sembrano dimenticare la loro età e i loro acciacchi: la schiena improvvisamente si ammorbidisce per accarezzarli e coccolarli, gli preparano i biscotti, la mela tagliata, insomma, gioia pura, due persone completamente diverse!


Oggi i miei cani sono una parte di me, non saprei neppure più come si vive senza un peloso che ti gira intorno continuamente. Eppure quando sono andata a prendere Love ero in una confusione totale, non sapevo nemmeno come si tiene in braccio un cucciolo! Fortunatamente l’allevatrice Daniela mi ha capita, ha accolto la mia paura di non essere una padrona adeguata e l’ha abbattuta insegnandomi con pazienza tutto quello che mi serviva sapere: come mettergli il collarino, come si tiene il guinzaglio, quale e quanta pappa dargli, come dargliela e altre mille cose che non avevo idea di dover conoscere. Lo aveva anche già abituato al trasportino in auto e anche di questo le sono molto grata, perché per una persona ansiosa come me, sapere che loro sono tranquilli e sicuri quando viaggiamo è un grande conforto.
Solo che una volta a casa, io e lui da soli, mi sono persa…dovevo abituarlo a fare i suoi bisogni fuori, a non travolgermi ad ogni pappa, a non farmi scippare la cena dalla tavola, alla cuccia, fargli capire che la gatta non è un peluche, aiuto quante cose! Probabilmente immaginavo – chissà perché – che sapesse già tutto, oppure che fosse già tranquillo come un cane adulto, invece il diavolo della Tasmania si era impossessato di lui e io ero nel panico!
Ho contattato quindi un educatore cinofilo e lì mi si è aperto un altro mondo! Ho incontrato Paolo che, oltre a rasserenarmi sul fatto che il mio cucciolo fosse normalissimo e non posseduto, mi ha portata a lavorare su di me e sulle mie insicurezze rispetto a Love e quando dopo due anni sono andata a prendere la sorellina Kanki -Kiki perché il nonno non riesce a dire Kanki- è stato tutto molto più semplice.
Con loro due ho sperimentato per la prima volta nella mia vita il non-giudizio, l’accettazione totale di un altro essere. Mi motivano, mi offrono continuamente prospettive diverse, confermano la mia autoefficacia, mi sento più sicura di me stessa e una persona più forte. Ho imparato che i cani, in quanto animali sociali, hanno bisogno di stare con noi, hanno bisogno di tempo di qualità da trascorrere insieme, di movimento, di gioco. Io non sapevo giocare, l’ho imparato con loro e ho scoperto che giocare è liberatorio, allenta lo stress e rafforza il legame, la relazione. Quando esco dalla doccia devo fare lo slalom perché sono tutti e due appiccicati al box che mi aspettano. In cucina poi, non ne parliamo!
La mia domanda ricorrente è chissà se riesco a dare loro anche solo una minima parte dell’amore che ricevo?
E poi arriva la sera, e inizia il nostro momento magico: mi sdraio sul divano e loro prendono posto in due secondi: Kanki si accoccola su di me e mi scalda la pancia e Love si accomoda ai miei piedi, tenendoli al caldo. E la risposta è lì, dentro di me, intorno a me: ascolto il loro cuori battere e mi sento come su una nuvola, sospesa e in pace con l’intero universo.
Ringraziamo Monica per averci mandato la sua storia di vita. Se anche tu desideri scrivere uno o più articoli per il nostro blog LEGGI QUI come fare.
Un grazie a tutte le socie e i soci che dedicano il loro tempo alla crescita del CURVY PRIDE BLOG, impegnandosi nel volontariato.