DONNE A TUTTO TONDO: MARTINA GIRALDI

Tondo rimanda a qualcosa di perfetto. Pensate solamente al cerchio di Giotto. A tutto tondo indica ciò che può essere visto, osservato e contemplato da tutti i lati e le donne, a partire dalle loro forme fino ad arrivare al loro universo più completo, ne rispecchiano in pieno il concetto. Obiettivi, speranze, sogni, delusioni e amore. Sì, perché l’amore è tondo. Non lo sapevate?

Ospite di oggi: Martina Giraldi

Ho avuto il piacere di conoscere personalmente la prossima ospite e sono felice di poterla presentare anche a voi: Martina Giraldi.

Miss Top Curvy Universe 2022 – foto di Andrea Laureani

Solare e dispensatrice di sorrisi, si definisce persona multipotenziale e senza il dono della sintesi. Questa descrizione mi ha fatto sorridere perché potremmo essere anime affini senza mai averlo saputo prima.

Martina è una bellissima donna di 41 anni, entrata nel mondo curvy da appena cinque. Sottolineo appena perché dai successi ottenuti, dai percorsi intrapresi e dagli obiettivi raggiunti si potrebbe benissimo affermare che lavori da molto più tempo. Evidentemente tenacia e determinazione sono doti che le sono venute in aiuto.

Come sei entrata nel mondo della moda curvy?

È successo per caso. Quando ero ragazza la moda curvy non esisteva, tantomeno l’idea di inclusività e di bodypositivity. Leggendo un giornale sono venuta a conoscenza della Body Positive Catwalk di Laura Brioschi, mi sono subito iscritta per partecipare e per dare un messaggio contro il bodyshaming.
In seguito, la stessa associazione Body Positive Catwalk Ets mi ha segnalato un concorso di bellezza Curvy chiedendomi se avessi voglia di partecipare e ho subito accettato perché non avevo mai avuto l’occasione di farlo. In Veneto, dove vivo, ci sono moltissimi concorsi di bellezza ma nemmeno uno per donne curvy.
Ho partecipato per gioco e inaspettatamente… ho vinto!

2019 – vincitrice del concorso Miss Curvy Angel – qui con Laura Brioschi

Da quel giorno ho iniziato timidamente a postare qualcosa sui social, io, che fino a quel momento non avevo mai pubblicato una mia foto in costume! Sono iniziati i primi shooting, sfilate e concorsi verso cui sono stata estremamente grata e dai quali ho cercato di imparare il più possibile.
Dopo un periodo di gavetta sono stata contattata da negozi, brand ed eventi come modella curvy. Ho scattato con tantissimi fotografi, partecipato alla MFW 2021, alla Mostra del Cinema di Venezia 2020-2021, a I soliti Ignoti – grazie a un contatto di Curvy Pride-, Go Curvy! e Vorrei dirti che… su Rai2. Ho raccontato la mia storia nel libro Mi racconto per te di Curvy Pride, edito da Giraldi Editore. Nel mio racconto spiego come da persona insicura mi sono trasformata nella Martina che vedete oggi, grazie alla filosofia bodypositive e ad anni di lavoro su me stessa.
L’estate scorsa ho vinto il titolo di Miss Top Curvy Universe 2022! Anche stavolta non me lo aspettavo ed è stata un’emozione pazzesca.

Miss Top Curvy Universe 2022 – foto di Andrea Laureani

Nella vita di tutti i giorni lavoro come impiegata, sono mamma e appassionata di alimentazione naturale. Ho recentemente conseguito il diploma di Natural Juice Therapist nell’ambito dell’alimentazione naturale e del benessere.

Puoi raccontare come riesci a conciliare la moda, che ti sta dando molte soddisfazioni, con il tuo lavoro?

Sono sincera: con molte difficoltà. Avrei bisogno di giornate di 48 ore per conciliare tutto, e del teletrasporto per spostarmi nelle varie location.
Ma siccome sono umana, mamma e fidanzata, impiegata e modella curvy, uso il vecchio metodo: dare un colpo al cerchio e uno alla botte, concedendo il primo posto a famiglia e lavoro. La moda diventa una priorità quando vi sono di mezzo degli eventi importanti, con un messaggio sociale, o quando vengo retribuita. In passato ho fatto da modella e fotomodella gratuitamente per fare gavetta e ritengo che questo passo sia indispensabile. Ci sono molte ragazze che si definiscono modelle già dopo il primo selfie scattato in bagno e pubblicato sui social.
Un consiglio a tutte quelle persone che stanno leggendo: non fatevi abbagliare dalle superdonne sui social. Non pensate di essere meno di loro. Sulle piattaforme si pubblicano i successi, più che le sconfitte e le debolezze. Molte superdonne hanno la fortuna di poter delegare dei compiti, altrimenti non ce la farebbero. Ringrazio ogni giorno mia mamma e il mio ragazzo che mi permettono di avere il tempo da dedicare alla mia passione della moda!

Secondo te, quanto si ha paura di apparire inadeguati in una società che predica “il bello” a tutti i costi?

TROPPO. Viviamo in una società di contraddizioni: da un lato la filosofia bodypositive, il bisogno di farsi accettare a tutti i costi dalla società – anche ostentando e cercando la provocazione -, dall’altro media e social media ci mostrano ideali di bellezza irraggiungibili.
Dagli anni ’80 al 2000 ci hanno propinato la top model di turno innalzandola a modello da perseguire, ben sapendo che di donne con quelle caratteristiche fisiche naturali ne esistevano – ed esistono – forse una su un milione, e tutte le altre cercavano di emularle con moda e trucco. Oggi le giovani modelle che vediamo, sia slim che curvy, sono spesso già completamente rifatte, con visi stravolti dai ritocchini – e se le guardiamo bene sono tutte uguali -, spesso con seno e sedere rimodellati per renderli più tondi. Chissà, fra 20 anni forse andrà di moda un altro fisico e tutti correremo dietro a questo nuovo ideale irraggiungibile. Per la gioia dei chirurghi estetici.
L’ultima novità sono le foto A.I., applicazioni che trasformano la foto in un avatar stile cartoon futuristico o manga. Sarebbe anche un’idea carina, se non fosse che poi le ragazzine si recano dal chirurgo con quella foto e vogliono rifarsi secondo quel modello. Siamo così belli perché siamo diversi, unici! Va bene migliorarsi e valorizzarsi, ma senza stravolgere i propri connotati.

Foto di Piero Beghi

Vedo molte persone che urlano ai 4 venti “io mi piaccio così! E voi tutti mi dovete accettare!” quando sono palesi gli interventi di modifica di viso e corpo a cui si sono sottoposti. Sarò all’antica, ma dal mio punto di vista la chirurgia è un metodo invasivo che va ad intaccare il corpo, con possibili complicazioni, e andrebbe utilizzata solo in casi gravi. Bello a tutti i costi. Ricordate che i costi sono quelli relativi al chirurgo e agli specialisti della bellezza. Non fatevi ingannare. Tutto quello che vediamo è mirato a farci sentire inadeguate e a ritenere di avere bisogno del famoso ritocchino.
Ricordo il viso di mia nonna solcato da tantissime rughe, per l’età e il lavoro nei campi: era una donna bellissima senza alcun ritocco.

Nella nostra società, che si tratti di moda o spettacolo o altro, non solo le donne curvy sono da sempre bersaglio di commenti negativi. Bullismo e body shaming, esistono anche a scuola. Questo è un argomento che ti sta a cuore, ce ne vuoi parlare?

Innanzitutto vorrei dire che le curvy sono bersaglio di commenti negativi per ignoranza, ma anche perché stiamo dando un messaggio sbagliato di curvy.
Prima le curvy erano solo le ciccione da prendere in giro. Ora moltissime curvy svendono il loro corpo e la loro immagine per una manciata di like. Siamo passati da un estremo a un altro. Dalla macchietta da deridere alla donna da usare e basta. In entrambi i casi, la donna curvy non viene vista come essere umano ma come mero corpo. Ho subito bodyshaming a scuola e la cosa peggiore è stata che ero così ferita psicologicamente da non voler continuare gli studi, ho finito il liceo ma non sono andata all’università. Le prese in giro, che sembravano cose da poco, mi hanno fatta cadere nei disturbi alimentari (bulimia, BED e dismorfia). Il bullismo ed il bodyshaming non vanno presi sotto gamba. Pochi giorni fa mio figlio, che frequenta le elementari, si è sfogato piangendo con me: un bambino mi ha detto che sono il più grasso della classe e mi ha deriso.
Ne ho parlato più volte alle maestre ma sono rimasta inascoltata. Hanno preso questi episodi sotto gamba e invece lasciano ferite profonde in bambini e ragazzi. La scuola italiana dovrebbe attuare dei programmi contro queste discriminazioni.
Pochi giorni fa ho letto un bellissimo articolo su Lara Lago – giornalista ed attivista bodypositive – che ha parlato a 400 studenti sul palco di un teatro di Legnago (VR) sul tema del bullismo. Mi sono commossa, perché il primo esempio che ha riportato è stato quello di un ragazzino che veniva preso in giro perché aveva un solo genitore. Io sono separata e anche mio figlio è stato preso di mira a scuola. Sono cose talmente cattive che mi fa male solo pensarci. I ragazzini assorbono tutto e se arrivano a bullizzare un compagno significa che a casa i genitori creano pregiudizi.

Stemperiamo questo momento, che avrebbe bisogno di un approfondimento maggiore, passando ad altro. So che sei particolarmente informata sulla moda curvy in Italia e all’estero. Ci sono diversità molto evidenti?

La diversità più evidente è che in Italia si parla di donne curvy come donne sensuali mentre all’estero si parla di donne curvy come… DONNE punto e basta!
Di sicuro anche l’estero non è immune a episodi di discriminazione verso le persone formose, ma in molti Paesi si tratta semplicemente di un’altra taglia o forma del corpo, senza accezioni negative. La donna curvy non è vista come un fetish o come una categoria di Youporn (si può dire youporn?). Diversi amici uomini mi hanno spiegato che l’hashtag #curvy viene ricercato non per motivi di moda, bellezza o inclusione, bensì perché rimanda alle sexy star della categoria curvy sui siti per adulti. In pratica, in Italia noi donne curvy cantiamo vittoria e invece siamo solo un feticcio per molti. C’è ancora tanta strada da fare. In primis, noi stesse dobbiamo imparare a valorizzarci, distinguendo cosa è elegante e sexy da ciò che è volgare e pretendendo che la nostra immagine venga usata in modo appropriato. A chi mi dice che un culo è un culo (si può dire culo?) rispondo che non è così.

Foto Piero Beghi

Il corpo umano è un’opera d’arte e può essere raffigurato come arte attraverso la fotografia, come è stato per millenni nei dipinti, affreschi e sculture. Un’altra diversità evidente nella moda curvy estera è che in Italia vengono impiegate quasi solo modelle giovanissime e alte – molte arrivano a malapena alla taglia 48, poche plus size -mentre all’estero si fa riferimento a modelle curvy e plus size di tutte le età, forme del corpo, colori, altezze. Sì, anche in passerella, a discapito di quanto affermato qui che per sfilare in passerella devi essere alta almeno 1,78.
Hanno inventato i tacchi. Chi è alta 1,50 vuol vedere in passerella una donna vicina alla sua altezza per capire come le potrebbe stare quel capo, allo stesso modo c’è chi desidera vedere donne della sua stessa età e taglia sia sfilare che sulle riviste di moda. All’estero lo hanno capito! Qui speriamo lo capiscano presto.
In tutto questo è necessaria la professionalità. Mi spiego meglio: in Italia se sei giovane, alta, magra, OK sei una modella e via. All’estero le qualità più importanti per una modella sono le seguenti: fotogenicità ed esperienza nella posa per le fotomodelle, portamento, eleganza, grinta, esperienza nella sfilata per le modelle.
Avete mai visto come sfila Ella Halikas in passerella indossando un bikini? Ecco, a questo dobbiamo arrivare. Un consiglio alle aspiranti modelle: andate a guardare e studiare le modelle curvy estere, non solo quelle italiane, aprite la mente, fate esperienza nella posa e nella camminata. L’Italia è uno dei Paesi della Moda, facciamo vedere che noi modelle curvy e plus size non siamo seconde, ma pari, alle modelle slim.

Ti faccio un’ultima domanda, un po’ provocatoria. Molte persone si chiedono come faccia una donna curvy a essere in salute. Spesso le curvy sono viste come malate. Quanto c’è di falso e quanto è importante, invece, la consapevolezza nel mostrarsi?

Questa domanda non è per nulla provocatoria, anzi la risposta è semplicissima.
Oggi sono in salute grazie al fatto di essere curvy. Quando ero adolescente, tutte le mie amiche magre mangiavano junk-food perché non ingrassavano, oppure seguivano una dieta basandosi esclusivamente sulla riduzione calorica – nei peggiori casi, diventando anoressiche o bulimiche-. Quando ero magra in realtà non ero per nulla sana perché alternavo fasi di drastica riduzione calorica – niente sport, perché mi sentivo esausta -, a crisi bulimiche. Per fortuna amo mangiare e così invece di negarmi il piacere del cibo sono andata da un bravo nutrizionista. Da qui è nata la mia passione per la sana e varia alimentazione e negli ultimi 20 anni ho letto centinaia di libri sull’argomento, alcuni mai tradotti in italiano, così li ho letti in inglese o tedesco. Ho di recente conseguito il diploma di Natural Juice Therapist, prima e finora unica in Italia, e voglio continuare a studiare e specializzarmi in questa direzione.

Foto di Neil Adams

Se non fossi stata curvy avrei continuato a mangiare cibo spazzatura, ad essere bulimica così il mio corpo sarebbe rimasto magro e le persone mi avrebbero percepita come in salute. Oggi sono curvy e in salute. Voglio trasmettere a tutti questo messaggio: la salute non dipende dalla nostra taglia, ma dal nostro stile di vita! Una persona che segue uno stile di vita sano, nutrendosi adeguatamente, con una buona attività fisica, sonno regolare e gestione dello stress, è una persona sana al di là della sua taglia. Le persone dovrebbero smettere di giudicare gli altri solo basandosi sul loro aspetto fisico, tirando in ballo la salute che è esclusiva competenza di un medico.

Hai un messaggio a cui tieni particolarmente che ci vuoi donare?

Amati! Se non riesci ad amarti da sola, cerca delle persone che ti aiutino ad accettarti e amarti nella tua cerchia di amicizie o in famiglia. E, se non ci sono, chiedi aiuto a un terapeuta/psicologo o a uno specialista. Importantissimo: imparare ad accettarsi e amarsi. Queste sono le fondamenta sulle quali potrai costruire la tua vita e far sì che i tuoi sogni si realizzino.

FINE

Se volete, potete contattare Martina Giraldi ai seguenti indirizzi: Facebook; Instagram

Ringrazio moltissimo Martina per la sincerità e la disponibilità avute nel rispondere alle mie domande. Questa chiacchierata mi ha fornito numerosi spunti per nuovi argomenti da approfondire in seguito: come il bullismo subito da ragazzi; quanto può aiutare il supporto psicologico; quanto può essere utile il dialogo in famiglia per accrescere la propria autostima e, quindi, essere di supporto per combattere quel disagio che gli altri vogliono provocare in chi ritengono più debole. Quanto può essere importante il trovare veri amori e sincere amicizie. Inoltre, la moda curvy che supera le barriere di età, colore e forma mi interessa molto, anche a livello personale. Spero di poter avere ancora ospite Martina nella mia rubrica.

La vera libertà è essere quelle che siamo. Sempre.

Per essere la protagonista del prossimo articolo SCRIVIMI QUI

Sono nata nel 1968 – contate in silenzio – a Roma.
Mi muovo esclusivamente con i mezzi pubblici perché non guido e non potrei mai vivere senza Trastevere, il Colosseo, le stupende fontane della Capitale e i fastidiosi sampietrini.
Da che ho memoria ho riempito di scarabocchi tutto ciò che ho avuto la fortuna, o la sfortuna fate un po’ voi, di avere a portata di mano: dal muro di casa dietro il divano del soggiorno (avevo quattro anni), a ritagli di carta, quaderni e diari. Da allora è stato un susseguirsi di poesie, racconti, romanzi e favole per bambini, il tutto condito da premi, pubblicazioni e gratificazioni varie.
Golosa di dolci e di emozioni. Amante di viaggi e fotografie. Adoro Vasco e i Queen… sì, lo so che sono agli antipodi, ma così è!
Se vuoi contattarmi in privato, scrivimi qui: cristiana.ian@libero.it

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CURVY: COME CAMUFFARE LA PANCIA

Consigli mirati per camuffare la pancia. Tagli di abiti, tessuti e intimo adatti.

Il tuo cruccio è la pancetta? In questo articolo ti indicherò alcuni modi per renderla meno protagonista dei tuoi outfits ed ottenere una silhouette più fluida e affusolata. La donna curvy con proporzioni aggraziate è molto femminile e spesso sexy e quando si è dotate di abbondanza ci sono alcuni particolari da valutare; può esserci il desiderio di camuffare delle gambe in carne oppure dei fianchi generosi. Un piccolo tormento ricorrente in molte donne -anche non curvy- è quello della pancetta con le manie di protagonismo e che insistentemente vuole farsi notare.

Fondamentale per una buona riuscita dell’outfit è sicuramente indossare il giusto intimo modellante. Sappiamo che una culotte fa la differenza, ma non tutte le culotte sono uguali.

Continua a leggere “CURVY: COME CAMUFFARE LA PANCIA”

CHI SE NE FREGA DELLA MODA CURVY?

Vi siete accorti di questa nuova rivoluzione in atto?

Vanity Fair “Donne curvy: la rivoluzione è in atto! Si parla sempre più delle donne curvy, una volta soprannominate ‘taglie forti’: e forti lo sono davvero. Dalla moda allo spettacolo, passando per il benessere, ecco perché curvy è bello (e necessario!)” Vanity Fair

Nell’occhio del mirino ultimamente ci sono le curvy. Spuntano calendari, piovono post e stories e i curvy articoli sono ovunque.

“Rivoluzione taglie forti: Tess Holiday la top model curvy che fa sognare” Il Mattino
Donna FanPage
GoWoman
YesLife
“La rivoluzione del fashion word: la moda curvy” Trinity News
“Curvy revolution, una rivoluzione partita dall’Italia e arrivata all’alta moda di NY” Elisa Dospina
it “Rivoluzione curvy, Candice Huffine è la nuova stella della Img Models. Ed è pronta a cambiare il mondo” Bellezza.it

Era ora? Beh sì, era tempo che venissero considerate come moda anche le taglie oltre la 42. Da anni disegno e confeziono outfits, senza contare quale sia la misura. Per me ciò che è importante è l’ambiente a cui è destinato l’outfit o la forma del corpo quale tavolozza su cui dipingere il quadro. Le taglie servono per determinare le circonferenze e nella produzione in serie sono sicuramente un codice fondamentale per gestire la produzione, l’assortimento e via discorrendo. Però non dimentichiamo che sono solo dei numeri. Anche io scrivo di moda e spesso mi rivolgo alle taglie dalla 46 in su, le curvy!

Anche a noi curvy hanno aperto le porte della corte della moda e ci hanno fatto entrare. Entriamo tutte con il nostro bel cartellino curvy. Si sa, l’uomo ama le mode in generale, si innamora di una cosa poi di quell’altra, poi esce una cosa più IN e tutto il resto può diventare OUT. Siamo di gran moda ora! Siamo noi ad essere veramente IN! Siamo le curvy. Non c’è niente di male.

Non possiamo proprio fare a meno di una categorizzazione, di uno stereotipo o di un badge? Per gli amanti del cartellino ci sono grandi novità in arrivo.

Il Fatto Quotidiano

Fat -dall’inglese grasso- e kini -da bikini-. Veramente? Quindi ora non vado a comprare un costume da bagno, vado a comprare un fatkini. Perché il modello del costume cambia a seconda della taglia? Mica ho capito bene…

Facciamo un passo più avanti? Parliamo di moda e basta. Chi sono io per dire questo?  Nessuno. Sono solo una tizia che indossa una taglia 46 che di lavoro e di passione immagina e realizza outfit e ambienti e scrive su un paio di blog.

Facciamocela questa risata. Usiamo pure il fatkini e riconosciamoci curvy  ma sdrammatizziamo lo stereotipo e prendiamoci cura di gestirlo adeguatamente  quando lo incontriamo. Perché in fin dei conti, chi se ne frega della moda curvy?

Questo articolo è stato scritto dalla socia e blogger Paula Elena Liguori che dedica parte del suo tempo alla crescita del Curvy Pride blog.

Un grazie a tutte le socie ed i soci che credono nell‘Associazione CURVY PRIDE – APS impegnandosi nel volontariato.

Intervista a Sophia Curvy – Abiti a misura di formosità!

A #meraviglieapalazzo ero divertita nel curiosare dietro al backstage i capi della prossima collezione. Ci sono abiti per tutti i corpi e gusti. Perfino io, taglia 48, ho potuto indossare un pantalone in pizzo nero e riuscire a sentirmi a mio agio.

Dovete sapere che, dopo la prima gravidanza il mio corpo si è trasformato, ho sempre sentito disagio da ragazza nel trovare magliette che potessero starmi bene con una 5^ di seno e un jeans 42; aumentando la vita e la pancetta ho evitato negli ultimi anni i pantaloni. E’ stata una piacevole sorpresa rendermi conto di stare bene con qualcosa che ritenevo fosse più adatto “alle magre”.

Donne, il mio suggerimento, per come ho avuto modo di capire in questi mesi è che possiamo stare bene con tutto! Non con abiti che ci nascondono ma con capi scelti che possano valorizzare i nostri punti di forza (le mie gambe) e nascondere i piccoli difetti. Non dobbiamo privarci di nulla, bisogna solo scegliere in base alla nostra forma.

 

 

Sophia veste dalla 44 alla 68, dando spazio a tutte le fisicità, ma perché una donna formosa dovrebbe indossare i capi del Vostro brand?

Noi produciamo dalla 44 alla 68. Il nostro è un giovane brand rivolto alle ragazze, che non si devono preoccupare di avere una taglia in più e che possono divertirsi con l’abbigliamento senza problemi di vestibilità, colori, lustrini e paillettes. Essere felici a prescindere dalla taglia che si indossa. E la felicità, l’autostima, può passare anche indossando un capo di abbigliamento.

Una donna nella vita deve sentirsi bene, bella nonostante i kg che indossa. Proviamo a dare qualche consiglio in base alla forma del corpo?

L’idea nasce dal fatto che abbiamo la presunzione di poter dare un piccolo contributo alla curvy revolution con il nostro lavoro. Un importante servizio nell’aiutare le donne innanzitutto ad accettare il proprio corpo, a volergli bene, a prendersi cura di sé ed a far di tutto per condurre una vita sana. Ed anche un vestito può contribuire all’autostima, sentirsi belle con se stesse e di conseguenza con il mondo che le circonda.
E’ anche per questo che abbiamo aderito all’Associazione Curvy Pride sin dalla sua nascita diventando main sponsor ed appoggiando le varie iniziative.

 

Finalmente modelle in carne, bellissime e solari, le donne della porta accanto. Quali caratteristiche avete riconosciuto in loro?

Il nostro impegno anche quest’anno si è concentrato sull’armonizzazione della nuova collezione PE 2020 con il nostro concept: un modo di essere e di vivere, secondo uno stile “slow” fatto di tempo speso con gli amici, la famiglia, di buon cibo, a contatto con la natura, di leggerezza e di relax che ci permette di godere delle cose più semplici, ma anche più vere. Questa filosofia si traduce in line morbide e comode ed avvolgenti come l’abbraccio di un vecchio amico e in colori decisi come quelli dei ricordi più vivi.
Nei dettagli si intravede un pizzico di frivolezza, che vuole esprimere il piacere di vestire e di valorizzare la propria immagine nell’incontro con gli altri o anche solo guardandosi allo specchio, indipendentemente dalla taglia che si indossa.

 

Aspettiamo con smania la prossima collezione … quali saranno le parole chiavi/i colori che la potrà sintetizzare?

Pensiamo alla collezione come ad un bouquet dove si intrecciano colori, volumi, linee e materiali diversi che si possano abbinare in tanti modi diversi, dalla linea casual si sfuma a quella più classica e minimale e viceversa, in una armoniosa contaminazione.
Il colore è sempre uno dei punti di forza di questa collezione: molte sono infatti, le tonalità che potete trovare e sperimentare spaziando da tonalità vivaci come il rosso, il fuxia, il giallo, il verde, l’immancabile blu, senza dimenticare il classico e sempre elegantissimo nero, il beige ed il bianco che permettono infinite combinazioni.
Ogni capo è disegnato unendo lo Stile Italiano alle tendenze internazionali, per look versatili e adatti sia alle esigenze quotidiane che a quelle più importanti e speciali.
Alberto Seracchioli

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Valentina DSC_1207BBBParenti ( @momincolors ) sogna un mondo senza stereotipi di genere, positivo e attento all’integrazione sociale per questo è membro Curvy Pride e della BodyPositiveCatWalk. Da poco ha formato “FelicitàFormosa” su Parma. Valentina educa i suoi figli ad una “vita a colori” ed è il segreto della felicità – #educareallafelicità.

Chiara Travaglione: quanto le parole possono ferire…

Ciao sono Chiara e sono un membro dell’Associazione Curvy Pride.

Ho deciso di pubblicare un mio sfogo per cercare di essere vicina a quelle persone che, come me, sono state e/o vengono derise per il loro peso.

Non lasciatevi influenzare dalle parole altrui, non lasciatevi condizionare. Cercate la serenità dentro di voi… e amatevi, coccolatevi e godetevi la vita! Alla faccia loro!

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Non mi hanno mai torturata fisicamente, ma il dolore che le persone mi hanno inflitto quasi tutti i giorni per 24 anni, solo ed esclusivamente per il mio peso, è stato tantissimo.
Fin dalle elementari, ai doposcuola, ai campi estivi, alle scuole medie e a quelle superiori …  e in ogni posto in cui avessi il piacere di andare le persone ridevano di me e mi prendevano in giro.

Ho sempre avuto un carattere forte che mi faceva entrare da un orecchio le offese e subito dopo le faceva uscire dall’altro, ma le parole e le occhiatacce feriscono tanto quanto i gesti.
Ora ho perso più di 30 Kg, ma agli occhi della gente, quella gente secondo il quale la perfezione è solo e non oltre i 50 Kg, sono ancora una “grassona”!

Siete la rovina della serenità di chiunque sia diverso, ma vi devo ringraziare perché oggi, grazie a voi, non mi fa male più un bel niente!
Io posso dimagrire, se voglio, e diventare “perfetta” secondo i vostri canoni, ma voi farete sempre e solo una gran pena per la vostra pochezza d’animo.

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Chiara Travaglione

proprietaria del Curvy Pride Point FORTISSIMO INTIMO di Bologna

 

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